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  • Marco Sesana

27/03/2019 RAPPORTO GENERALI ITALIA: WELFARE AZIENDALE IN FORTE CRESCITA

Anche nelle Pmi, il welfare aziendale ha fatto il salto di qualità. Almeno per quelle imprese che si sono dimostrate in grado di ascoltare le esigenze dei dipendenti e portare avanti una strategia coerente e strutturale. Di elaborare un vero progetto che, se prolungato nel tempo, fa registrare impatti positivi sulla produttività e la comunità di riferimento. A osservarlo è il Rapporto 2019 - Welfare Index Pmi, promosso da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni e presentato ieri al Salone delle Fontane (Roma-Eur). L'iniziativa giunta alla quarta edizione, ha analizzato le iniziative di welfare di 4.561 aziende in 12 diverse aree: previdenza integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita-lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità, sanità integrativa.

Dipendenti felici, dipendenti produttivi. Le aziende sanno bene che il benessere dei dipendenti e i risultati di business sono legati e crescono di pari passo: dal 2016 a oggi, le imprese che hanno fatto del welfare un vero e proprio progetto aziendale hanno letteralmente spiccato il volo. Dall'anno in cui è stata diffusa la prima edizione del Rapporto, infatti, le società hanno fatto crescere ampiezza e intensità delle iniziative di welfare. In particolare, le aziende "attive" (cioè quelle che hanno dato vita a iniziative in almeno quattro delle aree esaminate) sono cresciute dal 25,5% al 45,9%. Quasi raddoppiate. L'incremento è ancora più forte per le aziende "molto attive", cioè quelle che hanno fatto welfare in almeno sei aree, passate dal 7,2% del 2016 al 16,9%. L'anno x è stato quello da poco concluso, che ha visto un incremento del 36% (a fine 2017, le aziende attive in sei aree erano il 14,4%).

Le più attive. Secondo il rapporto, le imprese che guidano il gruppo e che hanno attivato il welfare aziendale in sei o più aree sono riuscite a sviluppare precisi atteggiamenti, convinzioni e caratteristiche. In particolare, hanno: raggiunto la consapevolezza che l'importanza degli obiettivi sociali a cui aspirano è cresciuta negli ultimi due o tre anni (a dirlo è il 63,4%); adottato una visione di lungo periodo, che prevede l'ulteriore incremento del welfare aziendale in futuro (71,7%); coinvolto sistematicamente i lavoratori nella definizione degli obiettivi (71,2% contro una media del 51,6% di tutte le aziende esaminate); raggiunto risultati che incentivano le imprese ad andare avanti su questa strada (il 73% rileva soddisfazione dei lavoratori e aumento della produttività, contro il 63,9% del totale imprese).

Piccolo è welfare. Ma di lavoro da fare ce n'è. Un folto gruppo di Pmi (pari al 54%) è ancora in fase di sperimentazione iniziale. D'altra parte, è sufficiente ricordare che, nelle imprese maggiori, la quota delle "molto attive" è del 71% e supera di molto la percentuale raggiunta dalle aziende minori. Tuttavia, qualcosa si muove. Sì, perché il mondo delle Pmi è in recupero. In particolare le microimprese che puntano sul welfare aziendale (quelle con meno di 10 addetti) sono passate, dal 2017 a oggi, dal 6,8% al 12,2%; le piccole aziende (10-50) dall’11% del 2016 al 24,8% dell'ultimo rilevamento; quelle medie (51-250 addetti), nello stesso periodo, sono infine cresciute dal 20,8% al 45,3% di oggi, con un incremento molto forte nell’ultimo anno.

Premiazione. Nel corso della presentazione sono state anche premiate le migliori iniziative di welfare dell'ultimo anno, che vanno dalla lavanderia aziendale al poliambulatorio a disposizione dei lavoratori e delle loro famiglie, dagli orari flessibili per i genitori, al sostegno dato alla formazione dei figli dei dipendenti. In particolare hanno ricevuto il riconoscimento Agrimad, Europea Microfusioni Aerospaziali, Deangelis, Illumia, La Grande Casa, Mazzucchelli 1849, Rondi Maria Elena, Selle Royal, Spazio Aperto Servizi, Studio Sila, Umbragroup, Welcome Italia. Questo evento si è svolto con il patrocinio della presidenza del consiglio.

Alla presentazione del Rapporto hanno invece partecipato Marco Sesana, country manager & ceo di Generali Italia e global business lines; Lucia Sciacca, direttore comunicazione e sostenibilità di Generali country Italia; Riccardo Fraccaro, ministro per i Rapporti con il parlamento e la Democrazia diretta; Carlo Robiglio, presidente della piccola industria di Confindustria; Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura; Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato imprese; Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni ed Enea Dallaglio, amministratore delegato di Innovation Team, (gruppo Mbs).

Enrico Levaggi

http://www.generali.it