14/11/2016 SESANA (GENERALI ITALIA): AGENTI, STIAMO LAVORANDO PER VOI
“Vorrei chiedervi come siete arrivati qui, a Montecarlo. Qualcuno – immagino - in auto, altri in treno, altri ancora in aereo, abbinato magari a un taxi. Ognuno è arrivato in modo diverso, ma siamo tutti in questa sala. Credo che sia la stessa cosa che è accaduta per Generali Italia - ma anche per Confagi: ci sono esperienze e partenze diverse, ma poi ci si ritrova tutti nello stesso posto”.
E' con una metafora che Marco Sesana (nella foto), amministratore delegato di Generali Italia, venerdì scorso ha aperto il suo intervento al primo congresso della confederazione che ha cementato le esperienze di Anagina, Gaag e Unat, pur mantenendone l'indipendenza. Un intervento di scenario, più che di risposta alle tematiche sollevate dai tre presidenti, che si è soffermato sulle difficoltà del mercato in questo periodo. “Sappiamo che l'auto sta vivendo momenti difficili (e credo che il trend proseguirà per alcuni mesi), proprio come il vita (ritengo che, in questo caso, tassi bassi e volatilità proseguiranno per vari anni), e le case continuano a essere poco assicurate. Il mercato, quindi, non sta vivendo una fase facile, ma è nelle difficoltà che si vedono gli atleti migliori. E nel 2016, i nostri concorrenti stanno facendo peggio di noi su tutte le linee”.
Gli agenti hanno, però, chiesto di essere messi in condizioni di lavorare meglio. In maniera più agile, semplice. Che cosa ha fatto la compagnia? Sesana risponde: “l'anno scorso abbiamo dato il via al diagnostico di agenzia. Sono poi partiti il preventivatore sui danni non auto, il field care (cioè la possibilità di esprimere una valutazione sull'operato della compagnia, ndr) e un nuovo processo vita”. A proposito di vita, il leader di Generali in Italia ha parlato del nuovo prodotto relativo a questo ramo, che, ha assicurato, “ha una volatilità controllata” e si mantiene focalizzato sulla “prudenza del risparmio”. Per i danni, invece, “conto molto sul prodotto telematico per la casa”. Confermando una tendenza che, nei prossimi anni, potrebbe vedere l'Internet of things ritagliarsi una fetta molto importante del mercato.