20/10/2021 COVID, LE CONTROVERSIE INTERESSANO SOPRATTUTTO LE COMPAGNIE
I danni provocati dalle interruzioni di attività causa Covid? In Europa, c'è poca differenza fra paese e paese: in tutto il continente, infatti, la maggior parte delle controversie ha interessato le compagnie, mentre sono state marginali le richieste di risarcimento per responsabilità di agenti o broker.
Ad affermarlo l'Osservatorio europeo degli intermediari assicurativi di Cgpa Europe, giunto all'ottava edizione e presentato ieri a Milano (Palazzo Parigi).
Per il documento - che è stato introdotto da Lorenzo Sapigni, rappresentante generale per l’Italia di Cgpa Europe e illustrato da Massimo Michaud, coordinatore del Cesia – la principale causa delle richieste di risarcimento nei confronti degli intermediari è il mancato rispetto dell’obbligo di informazione e del dovere di consiglio e consulenza.
Cala (di poco) la raccolta. Spazio anche, come di consueto, ai dati sugli intermediari e l’andamento del business assicurativo in genere. Che – ça va sans dire – nel 2020 sono stati influenzati dalla crisi-Covid, il cui impatto per la raccolta premi del 2020 è stato però meno forte rispetto alla crisi finanziaria del 2008.
A livello mondiale, il calo è dell’1,3%, influenzato dal -4,4% del vita e solo parzialmente controbilanciato dal +1,5% dei premi danni.
Un calo non così forte, quindi. E soprattutto temporaneo: anche grazie alle misure di sostegno da parte dei governi e al miglioramento della situazione sanitaria, il settore potrebbe arrivare a un +3,3% mondiale nel 2021 e a un +3,9% l'anno successivo, anno in cui si prevede che i premi globali siano in grado di superare, per la prima volta, i 7.000 miliardi di dollari.
Nella classifica per paese, a guidare il mercato restano gli Usa, con il 40,3% dei premi, seguiti da Cina (10,4%), Giappone (6,6%) e Gran Bretagna (5,4%), mentre l’Italia, con il 2,6%, è all’ottavo posto.
Italia campione d'Europa. Degli intermediari. I dati sugli intermediari, invece, vedono un aumento degli iscritti al Rui: a fine 2020 erano infatti 242.936, contro i 239.204 dell'anno prima. Il dato colloca l’Italia al vertice europeo per numero di distributori.
A guidare la classifica sono i 200.884 collaboratori degli intermediari (agenti, broker, banche, intermediari finanziari articolo 106 del Tub), unica categoria in crescita (nel 2019 erano 195.923).
Al secondo posto gli agenti, il cui numero continua a calare (da 27.441 a 26.912), ma meno degli altri anni. Anche i broker subiscono un pur lieve decremento (da 5.735 a 5.702), che ferma la tendenza alla crescita registrata negli ultimi tre anni.
Stabile invece il peso dei vari canali distributivi sulla raccolta, anche se le quote di mercato degli intermediari salgono. Nei danni gli agenti sono, come da tradizione, in testa con il 77,5% dei premi; per la prima volta dal 2012, il dato sulla loro quota di mercato non è in flessione (+0,4%). Crescita più marcata per gli agenti nel vita, dal 23,8% al 25%, anche se il canale bancario (59%) è ancora saldamente in testa.
Pog, siamo ancora all'inizio. Insieme alla ricerca, è stato presentato anche lo studio La gestione della product oversight and governance degli intermediari: la valutazione del target market tra compagnia e cliente, illustrata da Patrizia Contaldo, docente del Centro studi Baffi-Carefin dell’università Bocconi.
Secondo l'indagine, realizzata con interviste ai responsabili di gruppi agenti e associazioni di brokeraggio, siamo ancora ai primi passi: le compagnie si trovano infatti ancora nella fase iniziale per definire la Pog e stanno investendo in digitale e data analytics. Gli intermediari, da parte loro, si muovono attivando strumenti in autonomia e stringendo collaborazioni, sia con altri iscritti al Rui, sia con gruppi agenti.
Tra gli interventi che agenti e broker hanno definito, la formazione per gestire documenti precontrattuali e Pog di agenzia; la collaborazione con le compagnie per individuare il target market e gestire i flussi informativi; le attività e tecnologie per rendere più semplice l'adeguamento; gli accordi con professionisti per formazione, consulenza e per identificare un mercato di riferimento in linea con le caratteristiche dell’agenzia.