10/07/2014 RISCHIO PAESE, PER COFACE EUROPA IN MIGLIORAMENTO
Migliora il rischio paese in Europa e nei nuovi paesi emergenti: è, in sintesi, quanto risulta dalle valutazioni di Coface relative al primo trimestre 2014. Secondo gli studi della compagnia che opera nell'assicurazione dei crediti, i primi tre mesi dell'anno confermano l'accelerazione della crescita mondiale: dopo aver registrato un 2,6% nel 2013, sarà prossima al 3% nel 2014 e al 3,3% nel 2015. La Zona euro (Pil in aumento dell'1,1% nel 2014) si riprende lentamente, mentre le previsioni per gli Stati Uniti indicano per l'anno in corso più 2,7%. La valutazione rischio paese di Coface (la cui branch in Italia è guidata dal country manager Ernesto De Martinis) misura il livello medio di rischio di mancato pagamento da parte delle imprese di un certo paese nell'ambito delle loro transazioni commerciali a breve termine. Non riguarda invece il debito sovrano, cioè quello relativo agli Stati. Per determinarla, il gruppo francese combina le prospettive economiche, politiche e finanziarie del paese, le esperienze di pagamento di Coface e il contesto imprenditoriale del paese. Le valutazioni si collocano su una scala di sette livelli: A1, A2, A3, A4, B, C, D e possono essere corredati da osservazioni. Ma vediamo in dettaglio scenari e livelli di rischio.Germania e Austria ritornano in A1. Dopo cinque anni Germania e Austria rientrano nella categoria dei rischi migliori A1, a fianco di Stati Uniti, Giappone e Svizzera. La Germania conferma il suo ruolo trainante in Europa con una crescita molto equilibrata (stimata al 2% nel 2014, dopo lo 0,5% nel 2013): i consumi, storicamente deboli, sono dinamici e gli investimenti in netta ripresa. La fiducia degli attori economici è perciò forte, sostenuta dalla diminuzione del numero (-8% in un anno) e dei costi (-30%) delle insolvenze. In Austria, le imprese beneficiano del costo basso del credito e della ripresa di Germania, Stati Uniti ed Europa dell'Est, che dispongono inoltre di liquidità elevata. A parte il fallimento di Alpine Bau nel 2013, il paese registra da molti mesi una riduzione delle insolvenze d'impresa.La ripresa nel Regno Unito. Il Regno Unito è riclassificato A2. Stimata a 2,7% nel 2014, la sua crescita potrebbe essere dinamica come quella degli Stati Uniti e superare anche quella tedesca (2%). La ripresa dei consumi è sostenuta dal calo del tasso di disoccupazione. Oggi il regime di crescita britannico è migliorato grazie al dinamismo degli investimenti da parte delle imprese, principale motore di attività nel 2014 e 2015. La Banca d'Inghilterra, inoltre, ha preso misure per limitare le turbolenze del settore immobiliare e favorire l'accesso al credito delle Pmi, mentre l'industria britannica evidenzia segnali di rinnovamento (successo delle esportazioni farmaceutiche, dell'auto, dell'industria aeronautica e della difesa).Investimenti dinamici in Spagna. Cambiamento positivo per un'altra economia europea colpita dalla crisi: valutazione B per la Spagna. La ripresa spagnola accelera con una crescita dell'1,2% prevista per il 2014 e dell'1,7% per il 2015. Le esportazioni aumentano, e risultano molto dinamiche verso i paesi emergenti. Nonostante il debito elevato del settore privato, l'alleggerimento del debito delle imprese è in corso; si evidenzia infatti un netto miglioramento della loro situazione finanziaria. Gli alti livelli di disoccupazione e il debito delle famiglie presentano invece difficoltà maggiori. Tuttavia, i segnali di ripresa della domanda interna, dopo la straordinaria performance delle esportazioni, costituiscono un elemento positivo.Lettonia colpita dal contesto geopolitico. La Lettonia, che perde la sorveglianza positiva della sua valutazione B, risente della dipendenza dalla Russia per le sue forniture di gas. Le tensioni geopolitiche attorno all'Ucraina potrebbero colpire la fiducia degli attori economici dell'Europa Orientale e la forte dipendenza del paese baltico verso il gas russo, fattori che spiegano questo recesso della sorveglianza positiva.Potenziale elevato in Kenya, Ruanda, Nigeria e Sri Lanka. La crescita rimarrà sostenuta nei paesi emergenti: 4,4% nel 2014 e 4,7% nel 2015. Essi continuano a beneficiare dell'espansione della loro classe media e traggono vantaggio dalle migliori prospettive di crescita nelle economie avanzate. Tuttavia, il dinamismo dei grandi emergenti sarà limitato dai vincoli dell'offerta domestica e dai rischi politici e sociali. Al contrario, altri paesi emergenti promettenti non risentono per niente o quasi di queste debolezze. Nonostante un contesto imprenditoriale spesso difficile, il potenziale di crescita è elevato in diversi paesi africani e asiatici. Questa affermazione porta Coface a migliorare di un livello le valutazioni paese di Kenya (B), Nigeria (C) e Ruanda (C). Lo Sri Lanka beneficia anche di una crescita sostenuta (stimata da Coface a 7% nel 2014 e a 6,5% nel 2015). Sri-Lanka e Kenya fanno parte dei dieci paesi emergenti che Coface ha identificato come 'emergenti promettenti'.Il gruppo Coface. Il gruppo Coface offre alle imprese di tutto il mondo soluzioni per proteggersi contro il rischio di insolvenza dei propri clienti, sia sul mercato domestico che export. Nel 2013 il gruppo, supportato dai 4.400 collaboratori, ha raggiunto una raccolta consolidata di 1,4 miliardi di euro. Presente in 97 paesi, assicura le transazioni commerciali di oltre 37 mila imprese in oltre 200 paesi. Ogni trimestre Coface pubblica le valutazioni rischio paese per 160 nazioni, basate sulla sua conoscenza unica del comportamento di pagamento delle aziende e sulla expertise di 350 arbitri vicini ai clienti e debitori. In Italia Coface è presente da oltre 20 anni; opera su tutto il territorio nazionale con una rete di 65 agenti generali, 35 agenzie e uno staff di 170 persone.
di Antonio Barbangelo
Per maggiori informazioni visita il sito: www.coface.it