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  • La sede di Unipol

24/04/2018 REPUTAZIONE, UNIPOL LEADER DEL MONDO ASSICURATIVO

Unipol è la prima assicurazione italiana per reputazione. Lo ha evidenziato Italy RepTrak 2018, nuova edizione della graduatoria annuale che mette in fila settori di business e aziende per immagine percepita dall'opinione pubblica. La classifica, stilata dal Reputation Institute, mostra che il gruppo bolognese è l’unica azienda del settore finance a piazzarsi tra le prime cento (91esima, con un’indice del 67,1); nel 2018, Via Stalingrado ha superato Allianz, che guidava la graduatoria delle assicurazioni italiane nel 2017. Il gruppo tedesco è ora secondo fra le compagnie e 107esimo in generale, con 64,5; precede Axa (115esima con 62,7), Cattolica (119esima con 61,3) e Generali (in 123esima piazza, con 60,7), mentre Intesa Sanpaolo è un gradino sotto (124esima con 60,6).

Unipol si piazza vicinissima alla media italiana (67,3, -3,5 rispetto all'anno scorso) e supera quella del settore finance-insurance (62,7). A prevalere nella classifica generale è, invece, Ferrero, con un indice dell’80,9 (nessuno ha avvicinato il punteggio massimo di 100).

Secondo una nota di Unipol, il gruppo “adotta un approccio integrato" al reputation management, con un modello operativo che analizza vari gruppi di stakeholder (sette, per la precisione, i gruppi di cui si raccolgono periodicamente percezioni e aspettative: opinione pubblica, dipendenti, clienti, agenti, comunità finanziaria, giornalisti, istituzioni), con una prospettiva per confrontare "percezioni e aspettative sia interne (top management e dipendenti) che esterne all’azienda (altri pubblici)" e infine "un allineamento strategico con il quale le diverse funzioni aziendali sono chiamate a contribuire alla realizzazione degli obiettivi reputazionali (creazione e protezione) partendo da un cruscotto di lavoro e azioni condivise”.

Dall’esperienza nel reputation management è anche scaturita una copertura assicurativa, che Unipol ha lanciato per coprire eventuali danni economici originati da eventi mediatici negativi.

Alberto Mazza

http://www.unipol.it/it