06/10/2013 PER LA DISTRIBUZIONE SERVONO NUOVE REGOLE
Ridefinire in tempi brevi le regole della distribuzione, in particolare per quanto riguarda il rapporto fra imprese e agenti: il convegno su Intermediari oltre la crisi, organizzato da Insurance connect, ha visto un serrato confronto fra i rappresentanti delle compagnie, l'Istituto di vigilanza e le associazioni di categoria di agenti e broker. 'Fino a qualche anno le reti agenziali avevano un sostanziale monopolio nell'auto e nella linea persone', ha sostenuto Franco Ellena, presidente della commissione distribuzione dell'Ania, che dopo molti anni ha ripreso il confronto con le associazioni degli agenti, 'ora quel mondo è finito: nuove forme di distribuzione stanno intaccando la centralità del canale agenziale. Bisogna trovare un terreno comune sulla figura dell'agente, altrimenti è difficile vedere un futuro: se il tema è liberi tutti, se gli agenti vogliono una completa autonomia imprenditoriale, allora non ha senso parlare di Accordo nazionale, liquidazione e altri strumenti del genere, e le compagnie devono essere libere di scegliere quale forma di distribuzione vogliono avere. Oggi vi è una disparità di norme, e gli agenti sono molto più penalizzati rispetto agli altri canali: se l'obiettivo della riforma è adeguare il sistema all'evoluzione del settore, bisogna fare in fretta, i tempi sono stretti'. 'Il mercato continua a muoversi a prescindere dalle regole', ha aggiunto Vittorio Verdone, direttore centrale auto, distribuzione e consumatori dell'Ania, 'gli agenti restano un asset strategico per le compagnie, solo se mantengono un forte legame con loro'. 'La distribuzione attraverso gli intermediari come agenti e broker continua a essere un importante valore per il mercato', ha sottolineato dal canto suo Maria Luisa Cavina, responsabile servizio vigilanza intermediari dell'Ivass, 'ma ci vogliono alcuni valori guida da rispettare: fiducia, professionalità, trasparenza ed efficienza. Per quanto riguarda quest'ultima, in particolare, l'Istituto si pone il problema di verificare se si possono allentare gli oneri burocratici a carico degli operatori: per alcuni aspetti questo è possibile, ci rendiamo conto che vi sono esigenze di contenimento dei costi'. Fra gli agenti, invece, i punti di vista sono articolati. 'Per il mercato è necessario che gli agenti abbiano una certa indipendenza organizzativa', sottolinea Claudio Demozzi, presidente dello Sna, 'la definizione di agente dev'essere in linea con quello che chiede il mercato'. 'Nel campo della distribuzione assicurativa il legislatore è intervenuto tardi perchè il settore non ha avuto la capacità di autoregolamentarsi', ha sostenuto dal canto suo Massimo Congiu, presidente di Unapass, 'dobbiamo utilizzare il tavolo di confronto che si è aperto con l'Ania per trovare una soluzione di sistema, e cercare di trovare come categoria una soluzione condivisa'. Secondo Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa, 'il vero pericolo per gli agenti è rappresentato dai comparatori, che nella rc auto sottraggono agli intermediari quote di mercato'. Agenti e broker hanno molte caratteristiche in comune. 'A parte il concetto di mandato', ha sostenuto Luigi Viganotti, presidente di Acb, 'l'attività professionale delle due categorie è sostanzialmente la stessa'. 'L'attenzione si concentra sul momento dell'intermediazione', ha detto invece Carlo Marietti, presidente di Aiba, 'ma in realtà il lavoro del broker non finisce ma comincia con quest'attività'.