CLOSE

This website uses cookies. By closing this banner or browsing the website, you agree to our use of cookies. CLOSE

  • Il logo dell'Ania

04/07/2023 FARINA: "LE ASSICURAZIONI SI CONFERMANO SOLIDE"

Il 2022 è stato un anno complesso. Ma, nonostante un 2022 difficile, le assicurazioni “hanno confermato la loro solidità”. Lo ha affermato Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, nella sua relazione annuale, pronunciata nel corso dell’assemblea 2023 della Confindustria assicurativa, che si è tenuta oggi a Roma presso la sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica.

“Gli indici di solvibilità”, ha aggiunto la Farina, “sono rimasti pressoché stabili a livelli di assoluta sicurezza: due volte e mezzo i minimi di legge, in linea con la media europea. Il volume degli investimenti è pari a 900 miliardi”.

 

Meno redditività. Tuttavia, ha aggiunto la presidente Ania, l’anno scorso “la redditività del settore si è ridotta: nei rami danni, nonostante la crescita della raccolta, si sono sentiti gli effetti dell’inflazione che ha provocato un aumento delle componenti di costo, il quale a sua volta si è riflesso in un rialzo del combined ratio, in particolare nel comparto della Rc auto".

Nel vita, "il calo della raccolta premi e l’aumento delle minusvalenze nette hanno determinato, sulla base dei principi contabili locali, una riduzione del risultato di esercizio che è passato da 4,3 miliardi nel 2021 a -0,4 nel 2022, nonostante l’importante effetto correttivo del regolamento Ivass n. 52, da noi fortemente auspicato. Al contrario”, ha puntualizzato, “applicando i principi contabili internazionali è possibile stimare un lieve miglioramento dei risultati economici del comparto vita nel 2022”.

 

Premi:  su i danni, giù il vita. L’aumento dell’inflazione e la rapida crescita dei tassi di interesse, ha proseguito la Farina, hanno inciso molto anche sui premi vita che, a quota  94 miliardi, “hanno evidenziato un calo (-11%), peraltro più marcato per i prodotti linked (-27,4%) rispetto a quello dei contratti vita tradizionali di ramo I (-2,6%). A questo andamento si è contrapposta una solida crescita del 4,6% dei premi dei rami danni, pari a 35,7 miliardi”, che dipende però “ esclusivamente ai rami diversi dalla Rc auto”, i cui premi contabilizzati sono nuovamente calati (-2,1%): “è l’undicesima variazione negativa dal 2011”, ha sottolineato la Farina, “risultato di una persistente e intensa pressione competitiva tra le imprese. La positiva fase ciclica del pil ha sostenuto la domanda di assicurazione negli altri rami danni, sospinta anche dai crescenti bisogni di protezione delle famiglie. Sono risultati in aumento i premi di tutti questi rami, +8,2% nel complesso".

Ma l’incidenza della raccolta danni non auto sul pil "è ancora pari all’1,1%, rispetto alla media europea del 2,3%. Portare questi dati a valori confrontabili con gli altri paesi sviluppati significa rimuovere un punto di debolezza e fragilità delle nostre famiglie e imprese e, dunque, dell’economia italiana nel suo complesso. Quanto al 2023, il primo trimestre ha confermato l’evoluzione positiva dei premi danni non auto, in aumento dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2022”.

 

Enrico Levaggi