11/07/2024 PARITÀ DEI PAGAMENTI; SECONDO WTW LE AZIENDE SONO IN RITARDO
La direttiva europea sulla Trasparenza dei pagamenti, che mira a favorire la parità salariale tra i sessi, entrerà in piena operatività nell'ottobre 2026. Ma solo il 44% delle aziende ha iniziato a prepararsi per raggiungere l'adeguamento alla misura, mentre il 21% non si è attivato per nulla. Lo ha affermato Wtw in un webcast, in cui lo stesso gruppo di brokeraggio assicurativo, consulenza e gestione dei rischi ha comunicato i risultati di uno studio sull'argomento, realizzato mediante interviste alle aziende.
In particolare, secondo la multinazionale dell'intermediazione, le sfide maggiori per raggiungere la compliance sono l’adempimento dei requisiti di rendicontazione (26%), la realizzazione di un piano d’azione in linea con ciò che è richiesto dalla normativa (26%) e l'identificazione delle differenze tra i sessi e dei gap nella gestione attuale degli stipendi (18%).
“La nuova direttiva porterà a un vero e proprio cambio di passo nelle grandi aziende europee", afferma Edoardo Cesarini, amministratore delegato di Wtw. "Non implicherà solo l’obbligo di comunicare i livelli retributivi medi, ripartiti per genere e categoria, ma anche una potenziale leva di governance in grado di portare a rivedere e modificare le politiche che determinano le progressioni salariali e di carriera”.
A maggio, "a un anno dall’approvazione della direttiva, la Svezia è stato il primo paese ad averla recepita come legge nazionale", prosegue Cesarini. "Per quanto riguarda l’Italia, ci aspettiamo che, passate le elezioni europee, la trasparenza retributiva entri nell’agenda del governo. Stiamo osservando che l’attenzione sul tema da parte delle aziende è in continua crescita: le organizzazioni sono a un punto di svolta e i loro leader devono agire in previsione di quelli che saranno gli imminenti cambiamenti”.
La direttiva europea sulla Trasparenza dei pagamenti dà il diritto ai dipendenti di essere informati sul loro livello di retribuzione e su quello dei colleghi uomini e donne, per facilitare il raggiungimento della trasparenza sulla parità degli stipendi.