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  • Un'immagine del terremoto che nel 2016 ha colpito il Centro Italia

01/06/2017 IN CASO DI GRAVE TERREMOTO L’ITALIA RISCHIA DOWNGRADE E DEFAULT

Dal terremoto del Belice del 1968 l’Italia ha speso circa 150 miliardi di euro per le ricostruzioni post-terremoto, esclusi quelli del 2016 (un'immagine del sisma che l'anno scorso ha colpito il Centro Italia). Solo negli ultimi dieci anni, per i vari eventi catastrofali (frane, alluvioni, sismi) sono stati sborsati 33 miliardi di fondi pubblici, spesso spesi male. Ma oltre a questo, c’è l’allarme lanciato dall’agenzia di rating Standard & Poor’s secondo cui, in caso di grande evento sismico il rating sovrano dell'Italia (attualmente BBB-) potrebbe subire un downgrading fino a quasi un grado (notch), con il rischio di tenuta finanziaria del Paese.

Un declassamento, questo, che potrebbe essere evitato con una maggiore penetrazione delle assicurazioni contro i danni catastrofali. Oltretutto, i soldi spesi per l’emergenza e la ricostruzione attraverso la fiscalità pubblica, potrebbero essere coperti dalle assicurazioni, con un risparmio economico e una migliore efficienza del sistema, liberando l’apparato pubblico che potrebbe dedicarsi interamente alle strategie di prevenzione. Questo uno degli argomenti del Convegno - "Il gap di protezione assicurativa contro le catastrofi naturali in Italia. Costruire insieme la resilienza del Paese" - che si è svolto nei giorni scorsi a Roma, organizzato dalla compagnia di riassicurazione Swiss Re con la partecipazione di: Gianluca Galletti, Ministro dell’Ambiente; Fabrizio Curcio, Capo dipartimento Protezione civile; Giovanna Melandri, Presidente fondazione Maxxi; Maria Bianca Farina, Presidente Ania; Christian Mumenthaler, Country executive officer di gruppo Swiss Re; Guido Castelli, Sindaco Ascoli Piceno; Mauro Masi, Presidente e Amministratore delegato Consap; Mauro Montagnini, Direttore Generale Ania; Claudia Cordioli, responsabile Italia, Iberia e Medi Swiss Re; Carlo Coletta, Country executive officer Swiss Re Italy.

"Il governo ha affrontato la lotta al dissesto idrogeologico con determinazione e coraggio”, ha spiegato il ministro Gian Luca Galletti, “abbiamo creato una banca dati degli interventi, semplificato il sistema, trovato le risorse, aperto già tanti cantieri. Il problema oggi è la governance, riuscire a spendere bene i soldi che ci sono. Il percorso è avviato, ora è possibile pensare a una collaborazione con il sistema delle assicurazioni. Al G7 Ambiente di Bologna dell'11 e 12 giugno - ha aggiunto Galletti - studieremo il rapporto tra la finanza e la sostenibilità: oggi il settore ambientale non può fare a meno di un grande coinvolgimento del settore finanziario. Dobbiamo iniziare a parlarne anche con quel mondo assicurativo che voglia pensare a prodotti innovativi".

Nonostante il 68% delle frane europee avvenga nel Belpaese, con quasi il 90% degli 8.100 Comuni esposti a qualche tipo di rischio catastrofale, e nonostante l’Italia sia il Paese più esposto e che spende di più, è anche quello in cui la cultura assicurativa è inferiore rispetto agli omologhi europei, con un’offerta decisamente migliorabile e, soprattutto, nessuno sostegno alla domanda, con alte tasse, nessuna detrazione e scarsa sensibilità del dibattito pubblico. Eppure, uno studio della BIS (Bank for International Settlements) ha analizzato 2.500 catastrofi naturali nel mondo, mostrando come i paesi con un alto livello di penetrazione assicurativa subiscano costi indiretti in misura più limitata dalle catastrofi e un impatto sul prodotto interno lordo conseguentemente minore. Insomma, questi paesi recuperano anche più velocemente dopo una catastrofe, grazie alla certezza dei finanziamenti originanti dalle coperture assicurative che consente di accelerare la fase della ricostruzione.

Anche per il capo del dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio “è fondamentale la collaborazione tra pubblico e privato, perché il pubblico da solo non ce la può fare e questa sinergia è fondamentale anche per contribuire alla crescita anche del sistema di protezione civile. La parte pubblica ha sempre più spesso bisogno del supporto e del contributo dei privati soprattutto nelle attività di prevenzione dei rischi, tema che deve essere mantenuto sempre in primo piano e che rappresenta uno dei cardini del sistema di protezione civile. In quest’attività”, ha sottolineato il responsabile della Protezione civile, “il ruolo delle assicurazioni è molto importante e fondamentale per cercare di raggiungere soluzioni che siano efficaci e non guardino soltanto alla consequenzialità danno-rimborso in emergenza, ma mirino a rendere il cittadino consapevole dei rischi del territorio in cui vive". 

www.swissre.com