15/07/2019 PROPOSTA ASSOPREVIDENZA SULLE COPERTURE CONTRO EVENTI GRAVI
Utilizzare i contributi del datore di lavoro, così esigui che se il lavoratore non aderisce con la propria quota e con il Tfr non garantiranno mai una seconda pensione, per realizzare in forma collettiva coperture assicurative vita, infortuni e di Ltc (Long term care) che intervengono in caso di perdita dell'autosufficienza.
L'Assemblea annuale di Assoprevidenza, l'associazione che riunisce i protagonisti della previdenza e dell'assistenza complementare, è stata per il presidente Sergio Corbello l'occasione per lanciare una proposta operativa destinata a entrare nel dibattito sulle soluzioni per le pensioni e l'assistenza sanitaria in Italia. “Se mai vi fossero stati dubbi al riguardo”, ha affermato Corbello nel suo intervento di apertura dell'Assemblea, “lo studio Proteggere il reddito familiare dalle conseguenze finanziarie dei rischi biometrici, realizzato da ElipsLife con Prometeia e con il contributo di Itinerari Previdenziali, che sarà pubblicato sul prossimo Quaderno di Assoprevidenza, documenta implacabilmente la grave carenza di protezione per quel tipo di rischi che connota il nostro Paese. Dallo studio appare evidente quanto sarebbe di gran lunga più virtuosa la soluzione di realizzare assicurazioni diffuse di carattere collettivo, rispetto a pur lodevolissime iniziative individuali”.
“La nostra proposta”, spiega Corbello, “muove dall'oggettiva constatazione che le adesioni alle forme di previdenza complementare cosiddette 'contrattuali' - cioè in via automatica per tutti i lavoratori destinatari di un contratto collettivo, con una minima misura di contribuzione esclusivamente a carico del datore di lavoro - da un lato sembrano mostrare scarsissimo successo quale incentivo per essere trasformate dal singolo in adesioni piene, con contribuzione di datore di lavoro e lavoratore e conferimento del Tfr. Dall'altro, paradossalmente, rischiano di tradursi in una sorta di pericolosa illusione ottica di copertura previdenziale di secondo pilastro”.
La soluzione proposta da Assoprevidenza produrrebbe secondo Sergio Corbello un duplice risultato positivo: “Si darebbe senso e finalità previdenziale a somme che, per la loro modesta misura annua, genererebbero un montante finale sostanzialmente irrilevante. Si determinerebbe inoltre un effetto volano nei confronti di tutta la platea degli iscritti a ciascuna forma previdenziale; nel regolare la posizione degli aderenti contrattuali non vi sarebbe infatti ragione per non estendere le coperture vita caso morte, infortuni e di Ltc all'intera comunità degli aderenti, con compressione dei relativi costi e vantaggio complessivo per la comunità stessa”.
“L'assicurazione contro gli eventi gravi dovrebbe essere disponibile per dipendenti e professionisti affiliati ai fondi e casse pensione”, ha commentato Massimo Carassinu, Ceo Italia di ElipsLife, che ha condotto la ricerca pubblicata sui Quaderni di Assoprevidenza, “e dovrebbe essere garantita nel modo più efficiente possibile. Come risulta in modo evidente dalla ricerca, le soluzioni assicurative di gruppo sono le più efficaci nel coprire questo rischio perché usufruiscono della mutualità ed evitano il rischio di anti selezione”.
Tema centrale dei lavori dell'Assemblea di Assoprevidenza è stata l'adozione della normativa europea Iorp 2, che stabilisce le nuove regole di governance e di valutazione e gestione del rischio per fondi pensione e casse previdenziali. L’argomento è stato analizzato da Giampaolo Crenca, principal partner di Crenca e Associati e presidente del Consiglio nazionale degli attuari, Giuseppe Melisi, partner di Olivieri Associati, Giovanni di Marco, partner di Deloitte, Alberto Salato, managing director e head of Southern Europe client group di Neuberger Berman, e Matteo Bosco, partner di Conser, che ha sviluppato uno strumento digitale originale per valutare e misurare la sostenibilità degli investimenti finanziari.