06/02/2017 PREVIDENZA: INVESTIMENTI A IMPATTO SOCIALE, ANALISI E OPPORTUNITÀ
In un contesto finanziario in piena evoluzione, peraltro agevolato da una domanda di “sociale” in crescita, l’investimento a impatto sociale rappresenta oggi un terreno estremamente fertile sul quale gli investitori, in particolare quelli istituzionali che perseguono essi stessi un obiettivo sociale, possono coltivare concrete e valide ambizioni di rendimento (finanziario) e sviluppo (sociale). Nonostante un interesse già consistente, il social impact investing rappresenta però una tipologia d’investimento in fase di consolidamento e non priva di complessità, che ha bisogno quindi di percorsi di avvicinamento ben calibrati e basi tecniche solide.
Si pone in quest’ottica l’analisi realizzata dal Terzo quaderno di approfondimento “Investimenti a impatto sociale: analisi e opportunità” a cura di Assoprevidenza (nella foto il presidente Sergio Corbello) e Itinerari Previdenziali fotografia circa lo stato dell’arte e i possibili margini di ulteriore sviluppo che si prospettano all’orizzonte per questa tipologia di investimenti. La pubblicazione, che costituisce l’ideale continuazione del workshop “Investimenti a impatto sociale: analisi e opportunità”, svoltosi a Roma lo scorso 22 giugno, s’inserisce quindi all’interno del dibattito sul tema, cui si propone di contribuire attraverso una chiave di lettura concreta e attuale. Se da un lato, infatti, prende in considerazione e s’interroga sugli aspetti più tecnici, dall’altro ne traccia i fattori di crescita, le possibili criticità, nonché il valore potenzialmente assunto sia in ottica finanziaria che sociale.
L’analisi. Ci troviamo nella fase del consolidamento, in cui si affinano i presupposti tecnico-culturali e si recepiscono gli stimoli affinché il filone degli impact investments giunga a compiere un salto di qualità e divenga obiettivo credibile delle strategie di investimento. In una sola parola, si stanno creando i giusti presupposti per proporsi al mercato e attingere a un pubblico d’investitori ben più ampio di quanto già oggi si osservi, mettendo pienamente a frutto le grandi potenzialità che contraddistinguono questo segmento.
Da un lato, tuttavia, alcuni contorni di tipo meramente tecnico sono in fase di ottimizzazione: si pensi alla difficoltà tuttora presente nell’inquadrare il concetto stesso d’impatto sociale e nel misurarlo quantitativamente, o alla definizione di un equilibrato rapporto rischio/rendimento atteso esplicitato in termini finanziari, o infine - e questo vale soprattutto per il nostro Paese - alla tradizionale diffidenza delle imprese e del privato sociale verso i mercati finanziari e la riluttanza ad “adattare” i loro profili di governance in maniera coerente con i requisiti richiesti dai mercati finanziari. Dall’altro lato - e qui, forse, sta la sfida più impegnativa - l’esigenza di standardizzazione/ industrializzazione dell’investimento a impatto sociale e dei suoi veicoli, rendendolo replicabile su più ampia scala sia sul versante degli investitori sia su quello degli impieghi “sociali” e degli obiettivi perseguibili.. La pubblicazione è disponibile al seguente link: https://assoprevidenza.it/quaderni/investimenti-a-impatto-sociale-analisi-e-opportunita-2/