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  • Carlo Cimbri, amministratore delegato del gruppo Unipol

05/12/2016 LE PROPOSTE DEL GRUPPO UNIPOL PER UN WELFARE PIÙ MODERNO

Intervento integrato pubblico/privato con regia dello Stato, armonizzazione tra le varie forme di assistenza sanitaria integrativa e 
protezione della persona, istituzione di un plafond unico di deducibilità per ogni spesa di welfare: l’obiettivo è di ridurre l’attuale 53% di spesa pubblica assorbita da sanità, pensioni e assistenza. Sono le proposte emerse dal convegno White economy, innovazione e crescita. Energie pubbliche e private per i nuovi modelli di welfare, che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma alla presenza di Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo economico, e Carlo Cimbri (nella foto), Amministratore delegato gruppo Unipol, e che ha visto gli interventi, tra gli altri, di Salvatore Rossi, presidente dell'Ivass e direttore generale di Banca d'Italia, e Giorgio Alleva, Presidente dell’Istat. L’approfondimento s’inserisce nell’ambito del programma pluriennale del gruppo Unipol Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali.

Valorizzare la white economy, il complesso delle attività economiche del welfare, significa investire nella crescita economica e nella coesione sociale del Paese”, ha affermato Cimbri, “perché questo avvenga è fondamentale che lo Stato mantenga e rafforzi il proprio ruolo di regia favorendo l’adozione di un modello di welfare complementare, integrato e aperto al contributo dell’imprenditoria e della società. In presenza di una popolazione che sta progressivamente invecchiando, bisogna giocare d’anticipo e investire su nuove forme di assistenza per evitare futuri squilibri sociali e che l’accesso alle cure sia agevole solo per chi ha adeguate risorse personali. In questo contesto Unipol è pronta a fare la propria parte”. 
Dopo il dibattito tra il Ministro dello Sviluppo economico Calenda e lo stesso Cimbri, si sono alternate testimonianze di successo di White Economy come quella di UniSalute (prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti, con oltre sei milioni di assicurati,) che è stata esposta da Fiammetta Fabris, Direttore generale della società del gruppo Unipol.

Dal convegno sono emerse numerose indicazioni, che hanno preso spunto da due tavoli di lavoro tenuti lo scorso ottobre su questi stessi temi. Il sistema di welfare attuale non riesce più a essere efficace davanti a una crisi economica perdurante che ha causato una crescente domanda di tutela da parte dei cittadini; non può più essere considerato solo un costo a carico del bilancio pubblico, ma una filiera importante dell’economia nazionale. Lo Stato deve avere un ruolo di regia intervenendo con azioni orizzontali e non verticali o settoriali, favorendo la deducibilità delle spese e trattamenti fiscali di favore in un senso integrato e quanto più ampio possibile e promuovendo il passaggio da un welfare monetario (cioè orientato al rimborso economico) a uno di servizi, e infine incentivando le adesioni alla previdenza complementare, soprattutto da parte delle giovani generazioni, che ancora una volta rischiano di essere pesantemente penalizzate. 

www.gruppounipol.it