12/03/2015 SI AVVICINA LA RESA DEI CONTI PER IL FONDO PENSIONE AGENTI
Si avvicina la resa dei conti per il Fondo pensione agenti, ormai a un passo dal commissariamento. E' infatti fallito anche l'ultimo tentativo di mediazione condotto dal Sottosegretario al ministero del Lavoro, Massimo Cassano, per un piano di riequilibrio, condiviso dalle parti, da presentare alla prossima Assemblea straordinaria del fondo, in calendario per il prossimo 30 marzo. Il Sindacato nazionale agenti imputa all'Ania il fallimento di questo tentativo. 'Avevamo predisposto un ulteriore piano di riequilibrio, condiviso con i gruppi agenti', sostiene un comunicato Sna, 'che accoglieva, in un'ottica di mediazione, alcune delle esigenze prospettate dall'Ania, fra le quali la progressiva trasformazione del regime del fondo a contribuzione definita, l'aumento del contributo una tantum di Ania e l'apertura verso ipotesi di negoziazione a livello aziendale di eventuali integrazioni della contribuzione di imprese e agenti. La bozza di accordo, nella sua stesura che ormai si pensava prossima all'eventuale accettazione delle parti, era stata inviata all'Ania, con una comunicazione a firma del Presidente Sna Claudio Demozzi e del Presidente del Comitato dei gruppi aziendali Tonino Rosato. Resta quindi inspiegabile questa retromarcia dell'Ania, dopo le aperture sulle quali lo stesso Sottosegretario si era dichiarato nei giorni scorsi moderatamente ottimista. E' al Ministero e alla Covip che spetta decidere i prossimi passi, che potrebbero andare nella direzione del commissariamento del fondo'."Sono stupito di questa decisione dell'Ania, che vanifica gli sforzi reciproci attraverso i quali si era ormai giunti a un passo da un accordo', sostiene il presidente Sna Claudio Demozzi, 'e devo rilevare, ancora una volta, che alla tanto spesso proclamata considerazione verso gli agenti, i quali assicurano ancora oggi alle imprese gran parte degli utili miliardari del sistema, non corrisponde una concreta disponibilità nel momento del bisogno. Sono deluso soprattutto dal fatto che gli attuali vertici di Ania, pur rendendosi conto della gravità del mantenimento di una posizione di chiusura nei confronti delle esigenze degli agenti, non siano riusciti a superare alcune criticità, e quindi a condividere la via d'uscita meticolosamente predisposta da Sna e supportata dai gruppi aziendali ". Demozzi si dice ancora disponibile a un ulteriore confronto con l'Ania e il Ministero del Lavoro, "anche in funzione della disponibilità del vertice Ania, che credo si sia reso perfettamente conto della gravità di una scelta di chiusura delle compagnie per la qualità dei futuri rapporti tra agenti e imprese. Gli agenti sono pronti a grandi sacrifici pur di salvare il loro fondo pensione, ma tutto ha un limite".
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