15/12/2017 SEMPRE MENO AUTO NEL FUTURO DEGLI AGENTI ITALIANI
Nei dieci anni successivi alle liberalizzazioni lo scenario della distribuzione è radicalmente mutato: non si è arrestata la crisi di redditività delle agenzie, ma gli agenti guardano al futuro con “pessimismo costruttivo”. Sono le indicazioni che emergono dallo studio L’agente di assicurazione in un mercato in evoluzione, realizzato da Innovation Team (la società di consulenza e ricerca del gruppo Mbs Consulting) per conto dello Sna, con la partecipazione di 928 agenti. E’ stato presentato ieri nel convegno su Le liberalizzazioni nel settore assicurativo, organizzato dal sindacato presso la sede di Coface, compagnia specializzata nell’assicurazione dei crediti.
”Quest’iniziativa è l’occasione per i fare il punto non solo sulla diffusione di plurimandato e collaborazione fra intermediari”, spiegano nella presentazione dello studio Claudio Demozzi, presidente Sna, ed Enea Dallaglio, amministratore delegato di Innovation Team, “ma anche sulle diverse forme d’intermediazione venute alla luce nell’ultimo decennio, sulle condizioni per un più diffuso e consapevole utilizzo delle libertà professionali, sugli interventi che gli agenti intendono mettere in atto nel prossimo futuro. L’auspicio, quindi, non è solo quello di fotografare gli ultimi dieci anni, ma soprattutto d’interrogarsi su come affrontare le sfide dei prossimi anni per mantenere la centralità dell’agente nell’intermediazione assicurativa”.
In calo le agenzie, aumenta il plurimandato. “Nel 2016 il numero delle agenzie è calato di circa 300 unità, attestandosi per la prima volta sotto la soglia delle 12mila”, ha spiegato Fabio Orsi, responsabile ricerche di Innovation Team, durante la presentazione dello studio, “la flessione degli agenti, 12.733 alla fine del 2016, è in linea con quella delle agenzie. Quelle plurimandatarie sono praticamente triplicate, passando dal 7,8% del totale nel 2007, anno dei Decreti Bersani, al 23% del 2016. L’evoluzione verso l’intermediazione indipendente, però, è lungi dall’essere completata. Più della metà dei plurimandatari concentra più del 70% dei premi danni sulla compagnia principale, e le collaborazioni, seppur molto diffuse, sono ancora utilizzate in modo strumentale, soprattutto per sopperire alle carenze delle compagne in alcune aree di offerta, per esempio i rischi professionali”.
La crisi di redditività delle agenzie. In base all’indagine di Innovation Team, continuano i problemi di equilibrio economico di numerose agenzie. “Per il 56% degli agenti, negli ultimi due, tre anni la redditività della propria agenzia è peggiorata”, sostiene Orsi, “prevalentemente per le difficoltà di mantenimento dei ricavi, alla cui riduzione non corrisponde un contenimento dei costi. In sofferenza sono soprattutto le agenzie piccole e del Sud, mentre sembrano tenere meglio quelle plurimandatarie. Almeno secondo quanto dichiarano, la gran parte degli agenti è intervenuta sul proprio modello di business con una pluralità d’iniziative finalizzate allo sviluppo, come inserimento di collaboratori commerciali, alla razionalizzazione dei costi, attraverso la riduzione degli impiegati, e soprattutto a rimodellare il proprio sistema di agenzia intervenendo su comunicazione, organizzazione del lavoro e processi”.
Pessimismo costruttivo. “Per il 40% degli agenti, nei prossimi anni si acuirà la crisi di redditività”, spiega Orsi, “ma gli agenti potranno mantenere la propria centralità nel contesto distributivo attraverso una maggiore qualificazione professionale, in particolare nella capacità di fornire consulenza di qualità, nel recupero di efficienza in agenzia attraverso la digitalizzazione e nella ricerca di nuove fonti di ricavo. La prima priorità per il futuro sarà orientare lo sviluppo verso la componente non auto”.
Al convegno organizzato da Sna presso la sede di Coface è stato illustrato anche lo studio, presentato da Giacomo Mannheimer, su L’Indice 2017 sulle liberalizzazioni realizzato dall’Istituto Bruno Leoni. L’incontro si è concluso con una tavola rotonda su Il settore assicurativo e le liberalizzazioni: è stata moderata da Enea Dallaglio e vi hanno partecipato Antonio De Pascalis di Ivass, Stella Aiello dell’Ania, Maurizio Hazan dello studio legale Taurini & Hazan, Claudio Demozzi, Luca Franzi e Luigi Viganotti, presidenti rispettivamente di Sna, Aiba e Acb. Le conclusioni sono state affidate a Patrizia Contaldo dell’Università Bocconi.