19/03/2014 IL FONDO PENSIONE AGENTI BLOCCA I TRASFERIMENTI VOLONTARI
Il blocco dei trasferimenti volontari degli iscritti, deciso nei giorni scorsi, è solo l'ultimo fatto in una vicenda piuttosto complessa come quella del fondo pensione agenti, che dal maggio dell'anno scorso è presieduto da Francesco Pavanello. Già nel 2012, il Consiglio di amministrazione è messo in allarme da un lieve disavanzo attuariale emerso dal Bilancio 2011 è aveva approvato alcune modifiche per migliorare l'equilibrio tecnico-attuariale prospettico delle gestioni nel lungo periodo e risolvere alcune criticità esistenti nell'impianto del Fondo. I fattori di negatività erano essenzialmente rappresentati dal calo degli iscritti, dalla diminuzione della redditività e dall'allungamento delle aspettative di vita, e in generale dal disallineamento tra il livello dei contributi e quello delle prestazioni. Grazie a una serie di misure progressivamente adottate (tra cui l'aumento della contribuzione e il contenimento delle prestazioni future), il bilancio 2012 registrava un avanzo tecnico-attuariale di circa 51 milioni di euro. Inoltre, l'accertamento ispettivo che Covip aveva effettuato durante l'estate 2012 si era concluso senza che nei confronti del fondo venisse rivolta alcuna contestazione. Il Decreto ministeriale 259/2012 ha imposto ai fondi pensione nuovi criteri per la redazione dei Bilanci tecnici e le regole applicative per il calcolo delle riserve, stabilendo che il calcolo delle riserve tecniche debba essere effettuato tenendo esclusivamente conto degli iscritti al fondo alla data di valutazione (criterio cosiddetto a 'gruppo chiuso'); ha impresso così un ulteriore giro di vite alla gestione del fondo, rendendo insufficienti i provvedimenti presi ed addirittura mettendo a rischio la sostenibilità e la sua tenuta. Fin dalla sua costituzione, nel 1975, il fondo pensione agenti ha sempre tenuto conto dei futuri ingressi tra gli iscritti (criterio del 'gruppo aperto'), nella stesura dei Bilanci tecnico-attuariali. Il fondo, che conta circa 15.700 iscritti e amministra un patrimonio di circa 900 milioni di euro, sulla base dei nuovi criteri ha in effetti accertato un consistente disavanzo attuariale, che si attesta a quasi 800 milioni di euro.Il Decreto impone ai fondi pensione, le cui attività non risultino sufficienti, di elaborare un piano di riequilibrio soggetto all'approvazione da parte dell'Autorità di vigilanza del settore (Covip), che ha eventualmente la facoltà è qualora un singolo fondo non abbia mezzi patrimoniali adeguati è di limitare o vietare la disponibilità dell'attività del fondo stresso, anche mettendo in discussione l'erogazione delle rendite in corso di pagamento. Il fondo ha quindi ottemperato a quanto prescritto dalla legge, elaborando due piani di riequilibrio che è durante un primo incontro tenutosi il 4 febbraio è sono stati sottoposti all'Ania (che per parte sua potrebbe essere chiamata a un intervento contributivo di sette od ottocento milioni di euro nell'arco dei prossimi dieci o quindici anni, ma non si è ancora espressa in merito) e alle rappresentanze sindacali degli agenti per le opportune considerazioni, per definire un piano condiviso da presentare all'autorità di vigilanza per l'approvazione. Ma in attesa dell'adozione definitiva del piano di riequilibrio, all'inizio di questo mese il fondo ha deliberato il blocco dei trasferimenti volontari ad altri fondi complementari da parte degli iscritti. Si tratta di una decisione senza precedenti nella storia del fondo, presa nella consapevolezza 'che le eventuali richieste di trasferimento produrrebbero effetti immediati e irreversibili, compromettendo la funzione di garanzia del patrimonio per l'intera collettivitàdegli aderenti'. L'obiettivo, insomma, è quello di evitare una 'fuga' da parte di aderenti preoccupati dalla situazione di un fondo che della propria stabilità, dei propri rendimenti e soprattutto della propria salute aveva fatto sempre un gran vanto, ottenendo inoltre il prestigioso Ipe Awards 2013 nella categoria Small pension fund, quale miglior fondo pensione europeo.Il punto di vista degli agenti.Cosa ne pensano le rappresentanze degli agenti? Anapa, per bocca del suo presidente Vincenzo Cirasola, lamenta il mancato coinvolgimento nella decisione assunta dal Consiglio di amministrazione in merito al blocco dei trasferimenti volontari, e rivendica il fatto di aver lanciato l'allarme sulla sostenibilità già nel 2012, all'allora presidente Modestini. Secondo Cirasola, la modifica normativa che impone al fondo il passaggio dalla modalità 'gruppo aperto' a 'gruppo chiuso' non è che l'ultimo dei fattori di difficoltà di e individua negli elementi critici presentati in apertura la vera causa della situazione attuale. Ribadendo l'assoluta necessità di salvare il Fondo, il presidente Anapa auspica una governance che abbia carattere di terzietà, composta da soggetti portatori di specifiche competenze, una maggiore trasparenza nell'informativa agli iscritti ed una revisione dell'asset allocation.Più morbido l'atteggiamento di Claudio Demozzi, presidente Sna, il quale ha sottolineato le analogie tra quanto sta accadendo in seno al Fondo pensione agenti e altri fondi pensione o la stessa previdenza pubblica, dove l'elemento contributivo non è più sufficiente a garantire l'equilibrio di lungo periodo del sistema. Convinto che il Consiglio di amministrazione, composto in misura paritetica da rappresentanti dell'Ania e degli agenti, abbia sempre operato per la tutela degli interessi degli aventi diritto e per la salvaguardia del patrimonio del Fondo, invita a non attaccarne l'istituzione e la gestione per non mettere a rischio la possibilità di condividere con l'Ania un piano di riequilibrio. Lo Sna si dice fiducioso che prevalga un generale senso di responsabilità e che si possano quindi creare le condizioni per una serena valutazione, da parte di agenti e imprese, di quanto verrà a breve proposto dal fondo. Unapass, per bocca del suo presidente Massimo Congiu, ha ribadito la necessità di trovare con tempestività una soluzione veramente definitiva, per poter garantire le certezze attese sia ai colleghi già pensionati che a quelli ancora attivi, richiamando inoltre le compagnie a dare il loro contributo economico al risanamento del fondo. Nei prossimi giorni, con data ancora da definire, è previsto un secondo incontro tra il fondo, le rappresentanze sindacali degli agenti e l'Ania.
di Alessandra Schofield
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