20/10/2013 GLI AGENTI SI CONFRONTANO SULLE COLLABORAZIONI
Per gli agenti quanto sono effettivamente utili le collaborazioni tra intermediari per incentivare la concorrenzialità del mercato assicurativo e preservare il portafoglio? E' il tema all'ordine del giorno, su cui le opinioni dei diretti interessati appaiono discordanti. Secondo il presidente Sna Claudio Demozzi non vi sono dubbi: la possibilità di collaborazione tra iscritti al Rui (Registro unico degli intermediari) è una grande opportunità che sta già producendo effetti positivi sul mercato. Grazie a quest'innovazione si sarebbe infatti registrata una riduzione dei premi nei settori danni (auto e non auto) e le compagnie straniere guarderebbero al nostro paese con rinnovato interesse. 'Dal punto di vista degli agenti, il primo risultato di chi ha attivato le collaborazioni è di riuscire a soddisfare meglio le esigenze della propria clientela', ha dichiarato Demozzi a Sna channel, 'riuscendo così a fidelizzare gli assicurati e conseguentemente a preservare il proprio portafoglio agenziale. Questo significa, per l'intera categoria nel suo complesso, salvaguardare la quota di mercato degli agenti dall'attacco dei canali distributivi alternativi o diretti. Le libertà professionali garantite dalla legge non si toccano, non si negoziano: la categoria non è certo disponibile a fare passi indietro lungo la strada di una maggiore autonomia imprenditoriale. Alcune compagnie sono d'accordo nel proseguire sulla strada delle collaborazioni, e lo sono anche numerosi gruppi aziendali che, per fare fronte all'emergenza del momento, non hanno esitato a creare strumenti affinchè gli agenti potessero avvalersi della libera collaborazione con altri agenti o con broker grossisti. Il sindacato non può schierarsi con quelle imprese che ancora non riescono ad accettare l'evoluzione della nostra figura professionale'. Sarebbero oltre mille gli intermediari già attivi nelle collaborazioni, e oltre tremila gli agenti che avrebbero comunicato al sindacato l'intenzione di intraprendere questo tipo di rapporto professionale. Non è dello stesso avviso Vincenzo Cirasola, presidente Anapa, secondo cui le collaborazioni stentano a decollare; Cirasola disconosce la novità del provvedimento 'in quanto già il Regolamento Isvap 5 del 2006 le prevedeva ammettendo la duplice iscrizione al Rui alle sezioni A ed E e, pur ritenendo che le collaborazioni possano rivelarsi un utile strumento nei rami danni non auto per agevolare la precaria redditività delle agenzie', mette in guardia contro problematiche applicative (profilo della responsabilità, del conto separato, della formazione, del conflitto di interessi) non disciplinate dalla norma, in quanto 'rischiano di esporre l'agente anche a conseguenze di carattere economico'.Nell'acceso dibattito di questi giorni s'inserisce il botta e risposta fra Jean François Mossino, presidente del Gaa Sai, e Claudio Demozzi. A Mossino sono state infatti contestate alcune affermazioni che il presidente del gruppo agenti Sai ha espresso in occasione del convegno organizzato lo scorso 3 ottobre da Insurance Trade, e che secondo lo Sna avrebbero messo in discussione l'importanza dell'istituto delle collaborazioni. 'Chi mi frequenta sa che la mia opinione sulle collaborazioni è la stessa sin dai tempi in cui ero in Esecutivo nazionale con Tristano Ghironi', ha risposto Mossino attraverso Sna channel, 'continuo a difendere questa, come altre forme di libertà, in Italia e in Europa. Si tratta di un evidente fraintendimento, visto che al convegno del 3 ottobre non ho messo in discussione il principio, peraltro già sancito per legge, ma ho posto interrogativi circa la reale possibilità di superare con questo strumento la crisi che attanaglia la categoria, comprese le nuove sfide che il legislatore impone, e che il mercato sta presentando'.
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