16/07/2014 FONAGE: 16 MILIONI DALL'ANIA, MA PER GLI AGENTI NON BASTANO
Salvare il Fondo pensione agenti (Fonage) è diventata una priorità per l'intero mondo assicurativo, ma il tempo stringe e per il piano di risanamento dei conti di Fonage da presentare alla Covip bisogna andare di fretta: senza un accordo tra le parti sociali entro settembre si va infatti al commissariamento. Fonage conta oggi su oltre 15.700 aderenti e gestisce un patrimonio di circa 900 milioni, ma vanta il triste record di essere stato il primo fondo italiano a bloccare i trasferimenti degli iscritti ad altre forme complementari per evitare ulteriori problemi di cassa. Per cercare una via di uscita presso la sede dell'Ania si è tenuto ieri un incontro in cui gli organismi di rappresentanza degli agenti Anapa, Sna e Unapass hanno ascoltato la proposta del presidente dell'Associazione delle imprese, Aldo Minucci, pronto a mettere sul piatto 16 milioni di euro per dare ossigeno al Fondo pensione agenti. Un intervento che permetterebbe di salvaguardare circa il 60% delle prestazioni attualmente attese dagli agenti in attività e di quelle percepite dagli attuali pensionati, a patto di trasformare Fonage in un fondo a contribuzione definita.Nel corso dell'incontro Minucci ha anche ribadito la propria posizione in materia di libertà professionale degli agenti dopo il recente provvedimento dell'Antitrust. Secondo il presidente dell'Ania, il pronunciamento dell'Antitrust non contribuisce a rafforzare le tutele della rete agenziale. Tuttavia Minucci ha ribadito l'importanza di una costruttiva ricerca del dialogo tra le parti, sottolineando come la contrattazione collettiva finalizzata a una positiva conclusione della trattativa sull'Ana (Accordo nazionale agenti) debba viaggiare di pari passo con l'attività di Fonage. Bisogna infatti ricordare che, in fase di istruttoria Antitrust, le compagnie si presero l'impegno di trasporre gli istituti a contenuto economico dell'Ana negli accordi integrativi, il che potrebbe mettere a rischio il salvataggio del fondo. Secondo l'Ania, quest'ultimo può essere salvato agendo su due direttrici: la sua trasformazione radicale e un impegno finanziario accettabile. La palla passa ora nella metà campo degli agenti che si sono presi tempo per valutare la proposta: le prime impressioni non sono però positive, considerata che l'offerta economica messa sul piatto dall'Ania è ritenuta veramente minima e che permane evidente il pericolo di demolizione della contrattazione collettiva Ana.
Per maggiori informazioni visita il sito: www.ania.it
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