24/02/2020 CORONAVIRUS, SNA SCRIVE AD ANIA. E ANAPA AI GRUPPI AGENTI
L'arrivo del coronavirus ha già cambiato la vita di tutti. Anche in ambito lavorativo. Si stanno accumulando le e-mail che annunciano la sospensione di presentazioni, convegni ed eventi – anche Sara Assicurazioni ha annullato la convention e meeting commerciale previsti per il 26 e 27 febbraio a Roma, "in linea con i provvedimenti presi dalle autorità competenti volti a contenere i casi di contagio", afferma una nota della compagnia dell'Aci.
SNA SCRIVE ALL'ANIA
Se la priorità è contenere e sconfiggere il virus, ci sono anche aspetti economici da considerare, soprattutto in virtù di un futuro davvero difficile da prevedere. A evidenziare i possibili impatti del virus sul settore assicurativo è stato Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti, in una comunicazione urgente alla Presidente dell'Ania Maria Bianca Farina, pubblicata su Snachannel. "Le misure straordinarie decise dal governo per impedire la diffusione dell’epidemia del nuovo coronavirus", ha scritto il presidente Sna, "lasciano presagire per il prossimo futuro, un po’ in tutta Italia, scenari inimmaginabili fino a pochi giorni fa, con un’escalation che rischia di isolare intere comunità, sottoponendole a provvedimenti di quarantena crescenti. In questo contesto, la limitazione forzata degli spostamenti dei cittadini e la chiusura di uffici e attività commerciali, pubbliche e private, potrebbe produrre per il nostro settore preoccupanti effetti sulla continuità delle coperture assicurative degli assicurati e sulla tenuta della agenzie. Per questo motivo ritengo necessario intrattenerla, a nome mio e del Sindacato nazionale agenti che ho l’onore di presiedere, sulla necessità di invitare le compagnie associate Ania all’adozione di tutte le disposizioni utili a limitare i disagi dei clienti e ad evitare, o per lo meno contenere, le perdite economiche e le difficoltà operative alle agenzie interessate. Mi riferisco, solo per fare alcuni esempi, a misure straordinarie di sostegno a favore di quelle maggiormente danneggiate, al prolungamento del periodo di mora nel pagamento delle quietanze in scadenza per evitare la scopertura dei rischi, all’aumento dei giorni previsti per l’invio dei fondi decadali o quindicinali o mensili in considerazione della probabile chiusura degli sportelli bancari, alla proroga dei termini di scadenza delle incentivazioni economiche per non vanificare il lavoro fatto finora, alla sospensione delle verifiche amministrative e a qualsiasi ulteriore provvedimento utile a migliorare la condizione degli agenti che saranno colpiti, direttamente o indirettamente, dal diffondersi del virus nei territori in cui operano".
LA CIRCOLARE DI ANAPA
Si è mossa anche Anapa, con una circolare indirizzata ai presidenti dei gruppi agenti e all’intera categoria, "per condividere alcuni suggerimenti da riferire ai titolari di agenzia e alle compagnie mandanti sui comportamenti da seguire", recita una nota dell'associazione. La circolare "suggerisce di adottare una scrupolosa osservanza delle specifiche prescrizioni del comune di ubicazione, con puntuale attenzione anche a tutte le subagenzie o i punti di vendita remoti e di seguire attraverso gli organi di informazione e i siti delle amministrazioni coinvolte, l’evoluzione dei provvedimenti, suscettibili di ulteriori cambiamenti".
Inoltre, prosegue la nota, "invita tutti i presidenti dei gruppi agenti a confrontarsi tempestivamente con la propria compagnia per concordare delle disposizioni da comunicare alle agenzie, non solo dei comuni interessati dal focolaio di infezione, e a richiedere un equo indennizzo e altri interventi speciali (per esempio riduzione del target commerciali, ecc.) a sostegno delle agenzie che fossero costrette a chiudere o che subissero un tangibile calo di redditività a causa dell’emergenza".
“Evitiamo che la demagogia dei politici di turno porti a un eccesso di allarmismo", ha dichiarato Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa. "Cerchiamo di restare lucidi e razionali, agendo con forte senso di responsabilità verso i nostri collaboratori, dipendenti e clienti. Oggi siamo tutti in allerta per quello che sta accadendo mentre solo una settimana fa a Milano si festeggiava la fashion week con sfilate affollate di persone, probabilmente provenienti anche da altri paesi. Faccio questo esempio perché non vorrei che ora si cadesse nell’eccesso opposto, che può creare aldilà del classico isterismo di massa, anche a gravi nocumenti a tante imprese, compreso le nostre agenzie di assicurazioni”.
Enrico Levaggi