29/08/2018 ANAPA CRITICA IL REGOLAMENTO 41 DELL’IVASS
Anapa Rete ImpresAgenzia esprime rammarico e preoccupazione sui tre regolamenti (39, 40 e 41), emanati dall’Ivass il 2 agosto scorso in materia d’irrogazione delle sanzioni amministrative, distribuzione assicurativa e riassicurativa, trasparenza, pubblicità e realizzazione dei prodotti, in seguito al recepimento della Direttiva Idd (n. 2016/97) nel Codice delle assicurazioni private.
L’associazione presieduta da Vincenzo Cirasola, che ha partecipato attivamente alla consultazione richiedendo modifiche su tutti e tre i regolamenti, ha concentrato le maggiori critiche sul 41. L’aspetto più preoccupante è il rischio di disintermediazione. “L’articolo 42 di questo Regolamento”, spiega un comunicato stampa di Anapa, “impone alle compagnie di predisporre i sistemi informatici per la gestione telematica dei rapporti assicurativi di contraenti e aderenti, mediante accesso ad aree riservate, permettendo di effettuare “almeno” le seguenti operazioni dispositive con il sistema di home insurance: pagamento del premio successivo al primo, richiesta di liquidazione del sinistro, modifica dei propri dati personali, riscatto sospensione di garanzia. Assai preoccupante è l’inserimento dell’avverbio “almeno”, da parte di Ivass, perché sta a significare che le imprese più intraprendenti e più “brave” potrebbero addirittura ampliare le operazioni dispositive”.
In pratica questo nuovo sistema, la cui entrata in vigore è stata rinviata a maggio 2020, permetterà agli assicurati di pagare direttamente i premi alle imprese, modificare non solo la propria anagrafica (elemento che non creerebbe specifiche problematiche), ma anche il proprio profilo creando una serie d’incongruenze, rispetto all’obbligo in capo all’intermediario, di compilare una corretta scheda dei bisogni assicurativi. In questo modo il cliente potrebbe, unilateralmente, senza alcuna preventiva consulenza, modificare le proprie esigenze assicurative, e di conseguenza rendere le polizze in corso non più adeguate, all’insaputa del proprio intermediario che è responsabile della giusta compilazione della scheda cliente.
L’associazione punta inoltre l’attenzione anche sugli aspetti di “liquidazione del sinistro e del riscatto vita”, che essendo materie complesse dovrebbero essere seguite e gestite con il supporto di un professionista. Rendere i consumatori autonomi in tali richieste, senza la dovuta assistenza e consulenza post-vendita, li rende vulnerabili e non tutelati in modo adeguato.
“Oggi rimanere responsabile dei dati della privacy del cliente è da irresponsabili”, sottolinea Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa, “mi auguro che i gruppi agenti che non abbiano ancora provveduto, si attivino tempestivamente, prima che sia troppo tardi, per tutelare i propri associati, che oggi stanno offrendo gratuitamente il proprio know how alle mandanti, in modo da concordare con la propria compagnia accordi integrativi che prevedano la titolarità o la contitolarità dei dati, stabilendo anche che tutte le polizze emesse con lo stesso marchio della mandante siano assegnate obbligatoriamente a un’agenzia scelta dal cliente stesso oppure competente per territorio, possibilmente senza riduzioni di provvigioni”.