27/03/2020 AIBA: "LIMITATE LA RC MEDICA AI CASI DI DOLO"
L'Aiba chiede alle compagnie di garantire la piena efficacia delle coperture per le strutture del settore sanitario e chi esercita questa professione, anche in deroga a quanto prevede il codice civile. E invia alla presidenza del consiglio una proposta di legge per limitare temporaneamente la responsabilità civile soltanto alle condotte dolose. Lo comunica l'associazione di rappresentanza dei broker in una nota.
La prima richiesta, spiega Luca Franzi de Luca, presidente dell'Aiba, punta a evitare che lo stato di emergenza i cui operano strutture sanitarie, medici e paramedici "non venga considerato come un fattore di ‘aggravamento del rischio dalle compagnie. Diversamente, si raggiungerebbe il poco auspicabile risultato di escludere dalle coperture assicurative tutte le condotte professionali svolte durante questa terribile crisi. Si penalizzerebbero così i soggetti e le strutture che più contribuiscono al contenimento e alla risoluzione della pandemia".
La proposta di legge, invece, punta a evitare il rischio, molto concreto, di contenziosi a cascata che potrebbero sorgere per l'adozione, da parte degli ospedali, di alcune misure, anche drastiche – come le soluzioni logistiche d'emergenza o le procedure di acquisto di dispositivi e macchinari essenziali semplificate.
“Pensiamo che sia corretto ristabilire il punto di equilibrio tra la responsabilità e la necessità di consentire al professionista e alle strutture di affrontare con coraggio, e senza timori, le sfide connesse agli incarichi più difficili, e perciò stesso forieri di rischi di insuccesso", ha detto Franzi. "Abbiamo dunque avanzato una proposta che mira a sancire straordinariamente che, per tutto il tempo di durata dello stato d'emergenza epidemiologica da Covid-19, la responsabilità di chi esercita la professione sanitaria e delle strutture sanitarie, pubbliche e private, sia limitata alle sole condotte dolose. Non è necessario lo stanziamento di fondi pubblici, è sufficiente una modifica normativa".
Enrico Levaggi