10/07/2017 ACCORDO DATI GENERALI-GAGI, CRITICO ANCHE DEMOZZI
Sembra una storia infinita quella dell'accordo tra Generali Italia e il suo gruppo agenti, che ha introdotto la “contitolarità” dei dati fra la compagnia triestina e i suoi intermediari (qui goo.gl/5srxGw). Dopo le critiche di Roberto Salvi, presidente del Gaat (qui goo.gl/p2bWdc), è l'ora di Claudio Demozzi, leader dello Sna. Che, come il collega, si mostra molto scettico nei confronti del protocollo. Il gruppo agenti, scrive Demozzi in una lettera agli iscritti al sindacato, “ha presentato al pubblico come una grande conquista la sottoscrizione di un accordo integrativo che prevede la possibilità per gli agenti di essere co-titolari dei dati dei clienti. L’altro co-titolare, naturalmente, sarebbe la compagnia mandante”. Per spiegare la differenza fra “titolarità” e “contitolarità” dei dati, il presidente di Sna ricorre alla definizione dell'avvocato Rudi Floreani, secondo cui “nella titolarità un soggetto decide autonomamente e liberamente i termini del trattamento dei dati personali, mentre nella contitolarità due (o più) soggetti decidono insieme i termini di trattamento”. Il legale, le cui parole sono riportate dal presidente Sna nella sua lettera, spiega anche: “l'agente, in ipotesi di contitolarità, non può trattare i dati dei clienti se non nei termini condivisi con l’altro contitolare (la compagnia)”.
Secondo lo Sna, aggiunge Demozzi, gli agenti hanno la possibilità di “costituire e gestire un proprio database dei clienti agenziali, nel rispetto della legge e con strumenti normativi ed informatici il cui costo è davvero alla portata di tutti. Il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, già approvato e che diverrà operativo in Italia dal prossimo anno, contiene altresì numerose disposizioni che sembrano favorire tale opportunità. E’ anche per questo”, scrive ancora Demozzi, “che abbiamo raccomandato ai gruppi aziendali agenti di prestare la massima attenzione al tema, evitando di sottoscrivere - in questa delicata fase di entrata in vigore del nuovo regolamento - accordi che possano ostacolare, compromettere o impedire l’acquisizione della piena titolarità dei dati dei clienti da parte dei colleghi agenti. Accordi di retroguardia, che rappresentano il risultato di trattative al ribasso nel campo dei diritti acquisiti o in via di consolidamento da parte della categoria agenziale”.
Gran parte dei gruppi, puntualizza il presidente dello Sna, “ha preso atto dell’indicazione ed anzi alcuni gruppi agenti, nel passato più o meno recente, sono riusciti a sottoscrivere con la mandante specifici accordi che prevedono già la possibilità per gli agenti di optare per la piena titolarità dei dati dei clienti. Riteniamo siano questi gli esempi virtuosi da seguire. Questo”, precisa Demozzi, “non è un caso di rivalità politico-sindacale. E’, ancora una volta, un caso di cessione di diritti e prerogative degli agenti spacciata per una grande conquista, che addirittura “rimarrà nella storia del Gruppo Agenti Generali Italia che continua ad essere un punto di riferimento anche per altri gruppi agenti del mercato” (sigh). I dati dei clienti, in caso di titolarità dell’agente, hanno un grande valore sia immediato che prospettico, fruibile senza limitazioni a prescindere dal marchio direttamente rappresentato. La contitolarità è altra cosa e lo si evince chiaramente anche dalla lettura del protocollo Generali/Gagi che lascia alla compagnia la facoltà di escludere l’agente dai vantaggi di un’effettiva e incondizionata titolarità per relegarlo al mero ruolo di tramite per l’arricchimento di un database che - è scritto - è e sarà di proprietà esclusiva dell’impresa”.
L'impressione è che su questo tema si discuterà ancora molto. E che la parola fine sia ben lontana dall'essere scritta.