28/09/2017 STUDIO ALLIANZ, ITALIA AL SEDICESIMO POSTO FRA I PAESI PIÙ RICCHI DEL MONDO
Nel 2016 la ricchezza finanziaria dei privati a livello mondiale è cresciuta del 7,1%: l’Italia si colloca al sedicesimo posto nella graduatoria dei venti paesi più ricchi al mondo, un posto indietro rispetto al 2015. Allianz presenta l’ottava edizione dell’“Allianz Global Wealth Report”, che mette sotto la lente asset e indebitamento delle famiglie, escluse le proprietà immobiliari, in più di cinquanta paesi del mondo. L’anno scorso la ricchezza non ha risentito delle turbolenze innescate dal mutato scenario politico globale: dopo un trend debole nel 2015 (+4,7%), gli asset finanziari sono nuovamente cresciuti del +7,1%, raggiungendo più o meno la media degli incrementi post-crisi, e toccando un massimo storico di quasi 170 trilioni di euro.
La performance positiva registrata nell’anno passato è stata determinata in misura significativa dal rally dei mercati azionari nell’ultima parte dell’anno, in particolare nei paesi industrializzati. Quasi il 70% della crescita del 2016 è attribuibile infatti all’incremento di valore dei portafogli, e soltanto il restante 30% è collegato a un reale incremento dei flussi di risparmio.
Italia al sedicesimo posto in graduatoria. L’Italia si colloca al sedicesimo posto nella graduatoria dei venti paesi più ricchi al mondo, scendendo di una posizione (ceduta alla Francia), rispetto al 2015. In testa alla graduatoria per asset netti pro capite si registra un cambio della guardia, con gli Stati Uniti che si posizionano al primo posto superando la Svizzera (seppure con un risicato margine di vantaggio). “Il comportamento di risparmio degli investitori privati è ancora fortemente avverso al rischio”, sostiene Michael Heise, capo economista di Allianz, “mentre gli asset finanziari sono cresciuti negli ultimi anni soprattutto grazie alle positive performance dei mercati azionari, il nuovo risparmio è stato prevalentemente indirizzato verso i depositi bancari, in particolare nei paesi industrializzati. Ma così gli investimenti non solo non hanno generato alcun rendimento, ma di fatto hanno addirittura prodotto perdite in termini reali: nel solo 2016, i risparmiatori hanno perso, secondo le stime, circa 300 miliardi di euro a causa dell’inflazione; quest’anno, con un tasso d’inflazione in crescita, tale cifra potrebbe persino raddoppiare”.
“L’Allianz Global Wealth Report di quest’anno ci restituisce una fotografia finanziaria dell’Italia in cui gli asset finanziari netti dei privati nel 2016 sono rimasti stabili (+0,1%)”, commenta Klaus Peter Roehler, amministratore delegato di Allianz Italia, “a fronte di un incremento nell’Eurozona pari al +4,6%. L’Italia si posiziona al sedicesimo posto nella classifica globale, dal quindicesimo nel 2015, con un valore medio pro-capite pari a 54.530 euro. La ricerca indica inoltre che gli italiani in questi anni di difficoltà economiche e di bassi tassi d’interesse hanno potuto integrare i redditi da lavoro destinando ai consumi una parte di ricchezza (circa 5.400 euro pro-capite nel periodo 2012-2016) ottenuta grazie ai buoni rendimenti sugli investimenti finanziari (+4,6%). Il risparmio delle famiglie va peraltro sempre più indirizzato verso prodotti assicurativi e finanziari di nuova generazione: le polizze vita unit-linked, che per Allianz Italia rappresentano circa il 90% della nuova produzione e consentono proprio di abbinare gli elementi di protezione con un motore finanziario per cogliere le potenziali opportunità offerte dai mercati”. Lo studio Allianz Global Wealth Report è disponibile a questo link: www.allianz.com/en/economic_research