22/11/2017 SENSIBILITÀ AI RISCHI: L'ITALIA È PENULTIMA IN EUROPA OCCIDENTALE
Svezia batte Italia. E non solo nel calcio. Il nuovo match che relega ancora il tricolore nelle retrovie riguarda, questa volta, l'attenzione e il contrasto ai rischi. A evidenziarlo è il Supply Chain Index di Qbe Insurance Group, classifica che ha messo a confronto 15 Paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera) incrociando i dati provenienti da vari organismi e istituzioni internazionali: Commissione Europea, Banca Mondiale, Eea, Itu, Ilo, Eurostat ed Europol.
La graduatoria, in cui l'Italia occupa la penultima posizione, è stata formata grazie all'analisi di 20 indicatori relativi a cinque aree di rischio: economico (evoluzione congiunturale), infrastrutturale, ambientale (esposizione a eventi naturali potenzialmente pericolosi per le imprese), politico (stabilità istituzionale) e cyber. Per ciascuna voce, gli analisti di Qbe hanno assegnato un voto da zero (rischiosità più alta) a 100 (migliore performance); ogni indicatore, poi, ha avuto un peso differente nella determinazione del punteggio finale (un'importanza maggiore è stato dato ai rischi economici e infrastrutturali).
Nel dettaglio, l'Italia si è piazzata quindicesima e ultima per rischio infrastrutturale, quattordicesima in quella economica, tredicesima nelle categorie ambientale e politica e quarta per cyber risk (unico risultato brillante). Nettamente migliore il risultato della Svizzera che, insieme a Danimarca, Lussemburgo, Olanda e Svezia, è nel gruppo di testa, cioè dei paesi meno rischiosi.
Il Supply Chain Index riflette la visione di Qbe, secondo cui la valutazione del rischio e la distribuzione ottimale delle risorse che l’azienda riserva alla sua gestione devono essere il risultato di un’analisi incrociata tra fattori interni (processo produttivo, tecnologie utilizzate, materie prime impiegate) ed esterni (scenari politico-economici e fattori ambientali).
Enrico Levaggi