09/06/2016 RC PROFESSIONALE SANITARIA, LUCI E OMBRE DEL DDL GELLI
Dovrebbe essere ormai imminente la conversione in legge del Ddl sostenuto da Federico Gelli (Deputato e Responsabile sanità del Pd) in tema di responsabilità professionale del personale sanitario. Il testo intende sopperire all'assenza di una normativa nazionale esaustiva e porre un freno alla prassi della medicina difensiva ristabilendo equilibrio nel ruolo medico è paziente. Tra le novità introdotte a tutela del paziente danneggiato viene istituito a livello regionale il 'Difensore civico' con funzione (gratuita) di Garante per il diritto alla salute. Vengono inoltre estese alla responsabilità civile del personale sanitario alcune norme previste da tempo per la responsabilità civile automobilistica: obbligatorietà di copertura assicurativa del personale sanitario, azione diretta del soggetto danneggiato nei confronti della compagnia di assicurazione e istituzione di un Fondo di garanzia per i soggetti danneggiati da responsabilità sanitaria.A salvaguardia dell'autonomia del medico nella gestione dei bisogni del malato, il legislatore ha previsto in primis la modifica del Codice penale introducendo l'articolo 590-ter che limita al solo caso di colpa grave o dolo il reato di omicidio colposo e lesioni personali colpose in capo al personale sanitario. Il testo precisa anche che viene esclusa la colpa grave quando l'operatore sanitario sia in grado di dimostrare il rispetto delle buone pratiche clinico-assistenziali e delle raccomandazioni previste dalle linee guida definite e pubblicate ai sensi di legge. La norma inoltre estende alla struttura sanitaria (pubblica o privata) la responsabilità per l'attività degli operatori sanitari che vi operano. Il Ddl costituisce un passo avanti nella gestione del sistema sanitario, con evidenti ripercussioni positive di tipo economico e sociale. Nella sua versione attuale, però, la norma non riflette appieno la trasversalità dei temi connessi alla gestione del diritto alla salute. Se infatti il legislatore ha previsto una serie di novità per la tutela del terzo danneggiato (per esempio intervenendo a danno avvenuto), poco è stato aggiunto a quanto già esiste per la prevenzione e gestione proattiva dei danni derivanti dal rischio sanitario. La reticenza del mercato assicurativo a offrire coperture per rc professionale sanitaria è un segnale dell'inadeguatezza nel risk management del rischio sanitario previsto dalla normativa attuale, e quindi della necessità di introdurre un cambiamento: l'estensione della responsabilità alle strutture sanitarie costituisce un primo passo positivo in questo senso. Considerato infatti che l'errore umano (incluso quello di un medico) è ineliminabile, la prevenzione deve agire sulle conseguenze dell'errore, che diventano estreme quando l'errore del singolo operatore si traduce in errore sistemico della struttura in cui questi opera. La responsabilizzazione delle strutture sanitarie, se correttamente applicata, dovrebbe quindi portare a un adeguato sistema di governance aziendale, con significativa mitigazione dei danni derivanti da errori del personale sanitario. Dovranno essere attentamente seguiti l'iter del Ddl e le ricadute, che si auspicano positive, sul diritto alla salute dei cittadini.
di Paola Luraschi