28/08/2024 QBE: L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE RIVOLUZIONA LE SCIENZE DELLA VITA
L'integrazione fra intelligenza artificiale e tecnologie avanzate sta rivoluzionando le "scienze della vita", settore che comprende prodotti, soluzioni tecnologiche e dispositivi per a migliorare il benessere degli esseri umani. Lo afferma uno studio di Qbe.
Secondo la compagnia assicurativa, l'Ia sta cambiando volto alla sanità mediante l'ottimizzazione degli studi clinici, il miglioramento della progettazione dei farmaci e l'innovazione nei dispositivi medici. Playmaker dell'operazione sono i dati, disponibili in quantità crescente, che svelano modelli, correlazioni e analisi difficilmente identificabili con il solo lavoro umano.
Farmaci, cambia tutto. A trarre beneficio dall'intelligenza artificiale sono in primo luogo i farmaci. E tempi (e costi) per svilupparli. Finora, afferma la ricerca di Qbe, erano ritenuti accettabili 10-15 anni in media per realizzarli, spese spesso superiori al miliardo di dollari e percentuali di fallimento elevati.
Nel prossimo futuro la situazione cambierà. E, anche grazie agli algoritmi messi a disposizione dall'intelligenza artificiale per analizzare grandi librerie di strutture molecolari, sarà possibile prevedere l’attività biologica di potenziali medicine e ottimizzare le loro proprietà chimiche in efficacia e sicurezza.
Sperimentazioni cliniche. Cambierà molto anche per le sperimentazioni cliniche. L'intelligenza artificiale può infatti migliorare le strategie di reclutamento dei pazienti, la realizzazione di modelli predittivi sui loro tassi di abbandono e i protocolli di sperimentazione.
Verso la medicina personalizzata. Insomma: è iniziato il percorso verso la medicina personalizzata, sia per la cura del paziente, sia per i dispositivi medici. L'intelligenza artificiale rende possibile analizzare i profili genetici individuali, personalizzare i piani di cura e procedere verso l'innovazione della medicina di precisione.
Le nuove tecnologie permetteranno ai produttori di dispositivi medici di realizzare soluzioni tailor made che possano anche ridurre al minimo la probabilità di complicazioni.
I rischi. Ma naturalmente, ricorda Qbe, questo approccio nasconde anche rischi. I malware, naturalmente, ma anche i problemi legati alla tutela della privacy dei pazienti, eventuali errori di progettazione o visualizzazione del software e problemi legati alla manutenzione.
Ma non solo. Preoccupano anche i pericoli che potrebbero derivare dalla carenza di formazione del personale: l'intelligenza artificiale può sostituire gli esseri umani nell'espletamento di alcune funzioni, ma ci sarà sempre bisogno di scienziati, farmacisti e operatori sanitari. A cui, anzi, saranno richieste nuove competenze.
L'impatto sul mondo assicurativo. La medicina personalizzata scaturita dall'intelligenza artificiale, aggiunge Qbe, avrà anche impatti sul mondo assicurativo. Positivi, nel campo della sicurezza e dell'affidabilità dei dispositivi.
Ma anche in questo caso aumentano i rischi, con la prevedibile crescita delle attività̀ illecite di manipolazione dei modelli linguistici di grandi dimensioni o di accesso alle serie di dati.
“In questo momento di transizione, alle compagnie assicurative si richiede flessibilità", afferma Stefania Pesatori, life science underwriter di Qbe Italia.
"Per gli assicuratori, supportare l'integrazione di queste tecnologie vuol dire non solo contribuire a ridurre i costi delle cure, ma anche migliorare in modo significativo l'accesso a trattamenti personalizzati e innovativi per i pazienti. Nei prossimi anni potremmo assistere a un cambio di paradigma, che metterà davvero il paziente al centro di questo processo di innovazione”.