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26/03/2014 NUOVA FORMAZIONE INTERMEDIARI/1 I DUBBI DELLO SNA

Per un mese e mezzo, fino allo scorso 14 marzo, l'Ivass ha messo in pubblica consultazione sul proprio sito (www.ivass.it) lo schema del nuovo Regolamento sui requisiti professionali degli intermediari assicurativi e riassicurativi. Su questo tema Iomiassicuro.it ha intervistato i rappresentanti di agenti, broker e del mondo dei consumatori. Per lo Sna (Sindacato nazionale agenti di assicurazione) è stata ascoltata Tiziana Belotti, responsabile area formazione Sna.Quali sono le vostre riflessioni riguardo allo schema di Regolamento Ivass su formazione e aggiornamento degli intermediari assicurativi?'Dalla visione globale del nuovo schema emerge la finalità di favorire il rafforzamento dei requisiti professionali degli intermediari assicurativi, riunificando e armonizzando la disciplina già esistente, ampliandola alle nuove esigenze normative che lasciano intravedere un notevole sviluppo della gestione telematica dell'attività assicurativa. C'è una maggiore capacità di comunicazione e gestione in questo senso, verso un consumatore più propenso a comunicare attraverso il Web e i social network. Più che giustificata è pertanto l'introduzione - nelle aree tematiche dei corsi di formazione e aggiornamento professionale - dell'area informatica, che costituisce uno degli aspetti evolutivi più pressanti della nostra professione, che non consente di mantenere uno status quo ormai obsoleto nel sistema operativo e approccio imprenditoriale, come per esempio era l'offerta cartacea attraverso la posta tradizionale. Sarebbe ancor più auspicabile, in virtù di quanto previsto dalla legge 221/12, che si realizzasse una piattaforma comune a tutte le compagnie in nome della semplificazione ivi prevista'.Sulla formazione agli agenti quali sfide dovranno essere affrontate?'La repentina evoluzione del mercato e conseguente normativa impongono un'immediata prontezza, maggiore capacità professionale e costante flessibilità alle esigenze del consumatore informato dai media. Un consumatore non sempre informato in modo trasparente e accurato ma, in taluni casi, addirittura fuorviante, come per esempio dai comparatori rc auto, che pongono l'attenzione esclusivamente al prezzo, non valorizzando l'importanza di alcune garanzie che possono fare la differenza tra i diversi prodotti offerti. Sotto questo profilo esiste una discrepanza tra l'orientamento delle compagnie, che sono sempre più propense a favorire prodotti standardizzati, e le esigenze degli intermediari professionisti che necessitano di prodotti e servizi personalizzati per rispondere alla domanda di un consumatore più esigente e attento. Qui s'inserisce il nesso logico della formazione, e come questa debba essere gestita in un'ottica di regolamentazione responsabile affinchè abbia compiuto il suo fine: la valorizzazione dell'intermediazione a beneficio del consumatore. Ne consegue un'inaccettabile attribuzione del ruolo previsto per le compagnie dal documento di consultazione all'articolo 15'.Quali sono, quindi, le contraddizioni e i motivi che rendono inaccettabile tale previsione e relativo iter? 'Per esempio è impensabile che un intermediario debba qualificarsi solo attraverso la formazione programmata da una compagnia. Nel caso in cui un intermediario dovesse decidere di svolgere la propria attività con più mandati, quale compagnia avrebbe il compito di 'definire ogni anno la strategia generale, le procedure e le aree d'intervento al fine di garantire la formazione iniziale e il successivo aggiornamento professionale' per lo stesso? Quest'articolo appare contraddittorio e non rispettoso delle responsabilità e ruoli attribuiti dalla legge agli intermediari, se non addirittura discrepante in funzione di norme Antitrust. Una formazione così targata di fatto vincola l'intermediario, obbligandolo a seguire piani di intervento di una determinata compagnia, impedendogli (se non con ore e costi extra) di avere un aggiornamento autonomo e consapevole in funzione dei propri bisogni formativi, che solo l'individuo stesso o chi collabora costantemente con lui, può identificare. Non dimentichiamo che ogni polizza dev'essere correlata da un questionario di adeguatezza che già di per sè implica formazione, conoscenza del prodotto offerto e un'assunzione di responsabilità da parte dell'intermediario stesso'.Quali altre novità avete evidenziato come Sna?'Un'altra novità che riteniamo spropositata rispetto alle generiche richieste di aggiornamento professionale di tanti altri ordini di professionisti, anche con maggiore responsabilità civile e penale rispetto a noi (per esempio i medici, gli avvocati, i commercialisti e tanti altri, cui non è nemmeno richiesta la certificazione di un test di apprendimento per l'aggiornamento professionale), è la nuova modalità prevista per il test relativo ai corsi: un tema su cui faremo le nostre debite osservazioni. Le nuove regole dovrebbero essere orientate a valorizzare la formazione, ma nella semplificazione procedurale e in armonia con un mercato ormai indirizzato verso nuove forme di maggiore autonomia e indipendenza degli intermediari, verso una maggiore diffusione del plurimandato e di rapporti di libera collaborazione. In questo mutato scenario i passaggi criticati del Regolamento, appaiono obsoleti e incoerenti con l'anzidetta direzione del mercato e dell'intermediazione assicurativa professionale'. di Antonio Barbangelo Per maggiori informazioni visita il sito: www.snaservice.it ti segnaliamo anche il sito: www.ivass.it