03/06/2013 MANCATI PAGAMENTI, PER COFACE ITALIA PIÙ A RISCHIO
Le valutazioni di Italia e Spagna scendono a B, dall'A4 di un anno fa, con i due paesi sotto osservazione negativa da luglio 2012; un voto simile a quello assegnato, tra gli altri, a Ungheria, Bulgaria e Senegal. Sono alcuni dei numerosi dati contenuti nel Country risk book 2013 realizzato da Coface, presentato nei giorni scorsi a Milano (è disponibile in inglese e francese) nel corso della dodicesima edizione della Conferenza rischio paese, organizzata da Coface in collaborazione con Il Sole 24 ore. Il Rapporto valuta il rischio paese relativo a 158 stati del mondo. La valutazione misura il livello medio di rischio di mancato pagamento da parte delle imprese di un certo paese nell'ambito delle transazioni commerciali a breve termine; per determinarla vengono combinate le prospettive economiche, politiche e finanziarie, le esperienze di pagamento di Coface e il contesto imprenditoriale del paese. Le valutazioni si collocano su una scala di sette livelli: A1, A2, A3, A4, B, C, D. Il rating sull'Italia ha registrato una lenta discesa: era A4 nel 2012, A3 nel 2010 e 2011, mentre è stata in posizione A2 dal 2007 al 2009. Quest'anno soltanto otto paesi si trovano nel gradino A1: Canada, Hong Kong, Norvegia, Singapore, Svezia, Svizzera, Taiwan e Giappone, che però è stato posto sotto osservazione negativa, dato il rischio di esportazioni in calo (in particolare verso la Cina). Tra i paesi emergenti, Coface ha promosso l'Indonesia (A4). La conferenza, che ha registrato circa quattrocento adesioni, si è confermata un importante momento di dibattito sull'internazionalizzazione delle aziende del nostro paese. 'L'edizione 2013 ha voluto soffermarsi ancora una volta su un tema scottante per le imprese italiane', ha affermato Ernesto De Martinis, country manager Italia di Coface. 'Come affrontare al meglio il percorso verso i mercati internazionali, consapevoli di un contesto economico ancora stagnante. Lo sviluppo del commercio estero, infatti, può e deve rappresentare l'asse di ripresa delle nostre imprese, ma perchè questo si realizzi è di vitale importanza conoscere i mercati di destinazione e gestirne le complessità e i rischi'.All'evento milanese di Coface hanno partecipato, inoltre, Francesco Daveri, professore ordinario dipartimento di Economia presso l'Università di Parma, e Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo, che hanno delineato i nuovi scenari economici e finanziari in un'ottica di prospettive di sviluppo e competitività per banche e imprese. Mentre alla tavola rotonda, dal titolo Verso i mercati globali: modelli innovativi per l'internazionalizzazione. L'impatto dell'export sulle imprese italiane, accanto a De Martinis, Daveri e De Felice hanno partecipato anche Antonio De Matteis, amministratore delegato di Kiton, e Carmelo Zocco, amministratore delegato di Arioli. 'Abbiamo aggiornato l'App Coface con tutte le nostre pubblicazioni economiche', ha spiegato Antonella Vona, responsabile marketing e comunicazione Coface Italia, 'tra cui il Country risk book 2013 (disponibile in due lingue), Panorama settoriale e Panorama rischio paese (tradotto in italiano, francese e inglese); una tecnologia al passo coi tempi per offrire l'opportunità alle imprese di essere informate sulle valutazioni, analisi di rischio paese e settoriali di Coface'. Il gruppo Coface, leader mondiale nell'assicurazione dei crediti, propone alle imprese di tutto il mondo soluzioni per proteggersi dal rischio d'insolvenza dei propri clienti. I 4.400 dipendenti offrono un servizio locale in 66 paesi.
di Antonio Barbangelo
Per maggiori informazioni visita il sito: www.coface.it