03/02/2016 L'OSSERVATORIO SDA BOCCONI FA IL PUNTO SU SOLVENCY II
La direttiva europea Solvency II sta profondamente cambiando il mercato assicurativo, introducendo un nuovo assetto di vigilanza fondato su un approccio risk-based. E' quanto emerso, in estrema sintesi, dalla quinta edizione dell'Osservatorio Solvency II Operational Transformation, svoltosi nei giorni scorsi presso l'università Bocconi a Milano. Il convegno - organizzato da Sda Bocconi, in partnership con Capgemini Italia Spa e AllianceBernstein - ha approfondito problematiche e fornito chiarimenti e spunti di riflessione attorno al nuovo regime di vigilanza prudenziale per il settore assicurativo entrato in vigore il primo gennaio 2016 in tutti i paesi Ue.Cambia il modello organizzativo e commerciale. Solvency II è tuttora un cantiere aperto e rimarrà tale per buona parte del 2016. La direttiva 238, varata nel 2009, richiede alle società assicurative di introdurre cambiamenti circa il proprio modello strategico, organizzativo e commerciale. Anche gli agenti, quindi, sono in parte interessati dal nuovo corso. I tecnici del mondo delle polizze parlano di Solvency II come una normativa disruptive, nel senso che sta mutando le regole della competitività nel mercato assicurativo.Le tre aree dell'Osservatorio. Nella prima parte del convegno Nicola Meotti, managing director of AllianceBernstein Global's italian distribution, ha illustrato i risultati relativi all'area Risk & capital management in cui è emerso che le compagnie italiane ricorrono principalmente alla formula standard per la valutazione del proprio requisito patrimoniale. Raoul Pisani, professore di economia degli intermediari finanziari presso l'università di Trento e docente di assicurazioni presso Sda Bocconi, ha poi illustrato i risultati dell'area Organizzazione & It in cui emerge che anche i Cio e i Coo (chief operating officer) confermano che la principale area di miglioramento è il data quality, dove le compagnie italiane stanno incrementando i propri investimenti. Infine, Andrea Scribano, managing consultant Fsi insurance di Capgemini Italia, ha fornito le evidenze emerse dall'area Pianificazione strategica e risk reporting, in cui risulta che la pianificazione strategica e quella commerciale sono ancora principalmente legate a misure tradizionali (per esempio, ai volumi).Il ruolo centrale dell'Ivass. Ora bisogna far sì che le nuove regole funzionino in modo appropriato e consentano di raggiungere gli obiettivi prefissati senza alterare le caratteristiche del modello di business delle compagnie, tipicamente orientato su un orizzonte di lungo periodo. 'L'Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) si sta muovendo su più fronti per supportare le imprese assicurative', ha osservato Lucilla Caterini, vice-capo del servizio normativa e politiche di vigilanza dell'authority guidata dal presidente Salvatore Rossi, 'ma Solvency II rimane comunque un puzzle complesso'. L'attività informativa e di reporting da parte dell'Ivass è intensamente sviluppata. Quali sono le principali sfide incontrate nel recepimento delle linee guida Eiopa (European insurance and occupational pensions authority), l'organismo che dal gennaio 2011 sorveglia il mercato assicurativo dei 28 paesi Ue? 'In primis, è difficile avere una visione complessiva del quadro normativo', spiega Caterini, 'a causa dei differenti livelli normativi e delle loro diverse caratteristiche, anche perchè la normativa secondaria nazionale non può includere o ripetere parti di regolamentazione di livello più alto'. Vi sono, inoltre, ancora richieste di chiarimenti da parte delle imprese assicurative sull'applicabilità della normativa europea (atti delegati) a singole fattispecie; e non mancano richieste indirizzate all'Ivass d'indicazioni dettagliate per l'applicazione delle norme. L'emanazione definitiva di tutti i regolamenti è prevista per la primavera 2016.Impatti gestionali. Gli impatti gestionali nella transizione da Solvency I a Solvency II, e i riflessi della nuova normativa sulle politiche di investimenti e sull'economia sono stati esaminati nel corso di due tavole rotonde, svoltesi nella seconda parte della mattinata. Alla prima, moderata da Pisani (Sda Bocconi), hanno partecipato Caterini (Ivass), Ermanno Grassi (Itas), Andrea Andreta (Arag) e Luigi Di Capua (Eurovita). Alla seconda, moderata da Giuseppe Corvino (Sda Bocconi), hanno offerto il loro contributo Caterini, Anna Adamo (Autonomous Research), Carlo Ferraresi (Cattolica Assicurazioni) e Filippo Casagrande (Generali). Secondo alcuni addetti ai lavori, i requisiti patrimoniali più severi previsti dalla direttiva Ue stanno spingendo le compagnie a proporre alla clientela prodotti con meno garanzie; l'altro fenomeno interessante a cui si assiste è l'acquisizione di piccole compagnie da parte di gruppi di maggiori dimensioni. La sessione del pomeriggio è stata dedicata a scandagliare gli aspetti più tecnici della normativa. Con il contributo, tra gli altri, di Marco Podestà (Generali), Paul Sauvè (Rga), Aamir Mohammad (Aon Benfield), Hamish Bailey e Matthew Lightwood (Conning), Erik Vynckier, (AllianceBernstein) e Maria Alejandra Guglielmetti (Capgemini).
di Antonio Barbangelo
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