26/10/2021 L'AUTO INUTILIZZATA? DOVRÀ ESSERE ASSICURATA
L'auto e la moto devono essere assicurate sempre. Anche se restano ferme in garage o in un cortile privato, inutilizzate. Lo prevede la nuova direttiva europea Rca approvata dal parlamento europeo, che modifica il precedente quadro normativo in tema di responsabilità civile (2009/103). La nuova misura non permette neppure di sospendere la polizza in caso di non utilizzo del veicolo.
Esentati dalla normativa solo i cosiddetti "relitti", cioè quelli privi di parti essenziali per circolare (come le ruote o il motore). Insomma: la sfortunata "Balilla" cantata da Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci o l'altrettanto sventurata "Seicento" di Piero Parodi, auto che vengono progressivamente spogliate di tutti i ricambi, gli accessori e persino del motore da amici e parenti maldestri.
La direttiva dovrà passare al vaglio prima del consiglio Ue, poi dei parlamenti dei paesi membri, che avranno due anni per recepirla.
Utenti contro. La decisione ha causato le vibrate proteste di Assoutenti: a causa della normativa, ha detto il presidente Furio Truzzi, "tutti coloro non utilizzano auto e moto, preferendo tenerle ferme nei garage, saranno soggetti al pagamento dell’Rc auto. L’Europa cede così alla lobby delle assicurazioni, poiché tale misura porterà nuovi introiti nelle casse delle imprese, che già si sono arricchite grazie al blocco della circolazione registrato durante le fasi calde dell’emergenza Covid”.
Le modifiche approvate dal parlamento europeo, ha proseguito, “vanno nella direzione opposta alle decisioni di paesi come la Germania, dove è possibile bloccare il pagamento dell’Rc auto semplicemente consegnando la targa alle forze dell’ordine, se si decide di non utilizzare per un periodo l’automobile, e contraddicono le affermazioni dell’Ivass e di una parte del mondo assicurativo che proprio in virtù degli stop alla circolazione imposti dal Covid hanno chiesto rimborsi in favore di chi è stato costretto a pagare le polizze assicurative pur non potendo utilizzare le vetture. Chiederemo conto”, ha concluso Truzzi, “ai partiti politici italiani che siedono nel parlamento europeo, perché è intollerabile che l’Europa si trasformi dall’istituzione del popolo a quella delle assicurazioni”.