04/07/2013 LA SOLIDITÀ DELLE COMPAGNIE SOTTO LA LENTE DELL'IVASS
L'Ivass rafforzerà il controllo sulla solidità delle compagnie: l'ha annunciato il suo presidente Salvatore Rossi, che è anche direttore generale della Banca d'Italia, nella Relazione annuale sull'attività dell'Istituto, presentata nei giorni scorsi. 'L'Ivass è nato per volontà di Governo e Parlamento per riformare la vigilanza nel settore assicurativo e realizzare un più stretto collegamento con quella bancaria', ha ricordato Rossi, 'nelle settimane scorse è stato disegnato il nuovo regolamento di organizzazione dell'Istituto. Per rendere le ispezioni più efficaci, inoltre, è stato emanato un primo insieme di linee guida ispettive ispirate a criteri di proporzionalità, oggettività e attenzione ai rischi'. L'azione di vigilanza. 'Il nostro obiettivo è rafforzare la vigilanza prudenziale e la tutela del consumatore', ha sottolineato Rossi, 'in modo da garantire stabilità al mercato e protezione al cittadino nel suo rapporto con gli le imprese e gli intermediari'. Il controllo dell'Ivass si esercita su 137 imprese assicurative, molte delle quali appartengono a uno dei 33 gruppi presenti (i primi dieci occupano tre quarti del mercato) e su circa 250mila intermediari iscritti al Registro unico, un numero molto più alto di quello che si osserva in altri paesi europei. 'La tenuta del Registro e la vigilanza su questi soggetti saranno attribuiti a un organismo ad hoc con personalità giuridica di diritto privato che a sua volta sarà vigilato dall'Ivass', spiega Rossi, 'quella del Ruolo degli oltre 6mila periti assicurativi è già stata trasferita per legge alla Consap'. 'All'inizio del 2013 abbiamo definito un piano ispettivo e avviato undici nuovi accertamenti in loco, in aggiunta ai nove disposti l'anno precedente e ancora in corso', ha spiegato Rossi, 'per le ispezioni più complesse, quelle presso le società coinvolte nel processo d'integrazione fra Unipol e Fondiaria-Sai, abbiamo costituito gruppi misti Ivass-Banca d'Italia, guidati da risorse con esperienze consolidate, e adottato metodi simili a quelli in uso presso la Banca d'Italia'. Nel 2012 boom di utili. 'In uno scenario di ulteriore contrazione della raccolta, nel 2012 le compagnie italiane hanno prodotto utili per quasi sei miliardi di euro', ha spiegato il presidente dell'Ivass, 'alla fine dell'anno scorso il loro patrimonio di vigilanza era pari al doppio dell'ammontare richiesto nel comparto vita e a 2,8 volte nei rami danni, valori simili a quelli precedenti la crisi dell'Eurozona. Questi risultati, raggiunti anche grazie alle immissioni di capitali avvenute negli ultimi anni, vanno preservati e consolidati, in presenza d'importanti fattori di rischio. Lo scorso marzo abbiamo richiamato l'attenzione delle compagnie sulla necessaria prudenza nella distribuzione degli utili e nelle politiche di remunerazione di amministratori e dirigenti 'Stiamo seguendo con estrema attenzione alcuni dossier destinati a mutare gli assetti del mercato. Il gruppo Generali ha avviato un importante processo di ristrutturazione che sta interessando sia i mercati esteri in cui opera, sia il sottogruppo italiano: l'Ivass è chiamato a verificare che sia salvaguardata la sana e prudente gestione delle singole imprese coinvolte e del gruppo nel suo complesso. Stiamo vagliando la seconda fase del progetto d'integrazione fra i gruppi Unipol e Fondiaria-Sai; viene valutata, attraverso una serrata interlocuzione con le compagnie interessate e le altre autorità, la sussistenza dei requisiti prudenziale in capo alla società che risulterebbe dalla fusione'.La normativa Solvency II. 'L'azione di vigilanza prudenziale, finora incentrata prevalentemente nel controllo di congruità delle riserve tecniche, degli attivi a copertura e del margine di solvibilità', sostiene Rossi, 'dovrà orientarsi più decisamente anche alla valutazione degli assetti proprietari e gestionali delle imprese vigilate, alla loro organizzazione, al sistema di controlli interni e alla governance: la direttiva Solvency II spinge in questa direzione. L'approccio sotteso a Solvency II è sostanzialmente corretto, rende le regole di supervisione prudenziale più trasparenti ed efficaci, nell'interesse della collettività, più efficienti nell'interesse delle imprese e dei loro clienti. Alla luce degli insegnamenti della crisi finanziaria globale, però, alcuni correttivi sono necessari, pur senza accrescere la complessità del sistema. In particolare vanno smussati gli effetti indesiderati della volatilità di breve termine dei mercati, attraverso correzioni del tasso di sconto delle riserve, basate su indicatori europei riferiti alle principali classi di attività detenuti dalle imprese'. Il ruolo del settore. 'Le assicurazioni rivestono nella nostra economia un'importanza spesso trascurata e sono oggi il principale investitore istituzionale del paese', sottolinea il presidente dell'Ivass, 'il portafoglio detenuto dalle compagnie a copertura delle riserve tecniche dei rami danni e di quelle tradizionali del comparto vita è investito in titoli pubblici per oltre il 60%. Il mercato assicurativo italiano presenta ampi spazi di crescita, in funzione delle dinamiche demografiche, dell'evoluzione delle politiche pubbliche di welfare, della vulnerabilità delle piccole e medie imprese. Per le nostre assicurazioni, investitori dalla lunga veduta, giocare un maggior ruolo nel finanziamento dell'economia, in particolare negli investimenti di lungo periodo e nella capitalizzazione delle imprese, vorrà dire mutare la composizione dei propri attivi a favore di strumenti privati di cui sarà più complesso valutare la rischiosità: occorreranno idonei presidi organizzativi'.
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