13/03/2023 STRESS E DISAGI MENTALI, ITALIA PRIMA AL MONDO
L’Italia è il paese più problematico sul fronte della salute mentale. Lo afferma l'edizione 2023 di Mind Health Report, indagine realizzata da Ipsos per Axa su un campione di 30.600 persone fra i 18 e i 74 anni in vari paesi del mondo.
Secondo l'indagine, soltanto il 18% degli intervistati italiani dichiara uno stato di pieno benessere, il 2% in meno rispetto all'anno precedente. Il dato, come detto, pone il Belpaese all'ultimo posto di questa classifica, a pari merito con il Giappone.
Il disturbo più diffuso è lo stress, che in Italia ha raggiunto il 56% (+8%); la solitudine è invece avvertita dal 48% (dato peggiore in Europa), mentre è forte il disagio a causa della guerra (52%) e del cambiamento climatico (43%, terzo posto in Europa).
Donne e giovani più a rischio. Secondo il Mind Health Report 2023, le donne sono più esposte a questi disagi, soprattutto (40%) se è stata messa in dubbio la loro capacità in relazione al loro sesso o (una su tre) se hanno ricevuto commenti indesiderati.
Per età, sono i più giovani a soffrire maggiormente, a causa soprattutto dell'incertezza sul futuro economico e lavorativo, del solitudine, di un look ritenuto insoddisfacente, ma anche per il cambiamento climatico. Ci si mettono anche i social media, che per il 38% dei ragazzi hanno un impatto negativo sul proprio umore (solo uno su 12 afferma invece che le reti di confronto danno un benessere mentale pieno).
Sul lavoro. Sul lavoro, soltanto il 15% del campione afferma di avere uno stato mentale altamente produttivo - e, per il 75%, più questo è alto, minore è l’intenzione di cambiare posto.
Archiviato o quasi (almeno si spera) il vetusto modello "ufficio cinque giorni su cinque", il lavoro soltanto da casa è amato solo dal 23%: per uno stato mentale ideale, la miglior formula indicata dagli intervistati è il modello ibrido. Un po' a casa, un po' in ufficio.
Prevenire è meglio che curare. Il problema della salute mentale è serio, ma anche ben percepito. Più del 60% degli italiani consulta infatti medici e specialisti per la diagnosi di queste patologia. Un dato, questo, molto diverso rispetto a quello dell'anno scorso, quando l'Italia era ai vertici europei per numero persone che avevano scelto l’autodiagnosi.
Infine, gli intervistati hanno osservato un crescente ricorso delle aziende a iniziative di sostegno per combattere i disagi mentali dei lavoratori.