23/12/2020 GLI ASSICURATI ITALIANI? ANCORA POCO DIGITALI
Anche in epoca di pandemia, gli assicurati italiani sono meno digitali rispetto a quanto accade in altri paesi. Almeno nella fase di acquisto delle polizze. Lo afferma la Home & motor insurance survey, ricerca di Deloitte sul futuro delle assicurazioni casa e auto che punta a definire l'approccio dei consumatori dopo la svolta impressa dal coronavirus.
La ricerca è stata svolta fra aprile e giugno su circa 8.000 persone di otto paesi del mondo (Australia, Usa, Canada Cina, Giappone, Germania, Gran Bretagna e Italia – quest'ultima con un campione di 1043 consumatori fra i 18 ed i 90 anni). E ha evidenziato il carattere ibrido del processo di acquisto dei clienti italiani: a sottoscrivere polizze on line sono il 39% degli assicurati auto e il 36% di quelli casa. Il livello di digitalizzazione è quindi più basso rispetto a una media dell'80% in Gran Bretagna e del 50% di Stati Uniti e Giappone. L'agenzia è ancora il canale preferito in Italia, con il 60% delle sottoscrizioni per l'auto e il 63% per la casa.
Diverso è il comportamento nella fase post-vendita, che vede il 76% degli italiani preferire e-mail, app o sms.
Questo accade ora. Ma in futuro? In questo caso, le cose potrebbero cambiare, dato che sette italiani su dieci si sono detti propensi a sottoscrivere polizze da canali non tradizionali: concessionari auto (75%), marketplace on line (69%), banche (66%), agenti immobiliari (62%) e social media (57%). Per una volta, i dati sono superiori a paesi come Usa, Canada, Gran Bretagna, Australia e Germania.
Poca mobilità. L'atteggiamento conservativo degli assicurati italiani emerge anche nella propensione a cambiare compagnia di riferimento. Una scelta effettuata, nell'ultimo anno, solo dal 16% degli assicurati casa e dal 20% di quelli auto. E non è che tra i millennial le cose siano così diverse, dato che le percentuali sono rispettivamente del 24% e del 32%. Non solo: il 26% dei clienti italiani non ha mai cambiato compagnia per le polizze abitazione (contro il 44% dei giapponesi e il 35% dei tedeschi) e il 16% per quelle auto (confrontato con il 31% dei nipponici e il 21% degli assicurati in Germania).
Desiderio di innovazione. C'è invece interesse per formule innovative, soprattutto tra i più giovani: il 77% dei millennials è propenso a sottoscrivere una copertura assicurativa insieme al mutuo e l’84% vorrebbe una copertura sottoscritta con l’acquisto o leasing dell’auto.
Ancora: con le polizze casa è alto il bisogno di servizi di assistenza mediante l’invio di tecnici in caso di incidenti domestici (la media è del 75%, la percentuale dei millennial sale all'83%), i livelli di copertura personalizzati in base alla presenza in casa (rispettivamente 74% e 83%) e monitoraggio dei consumi domestici con l’utilizzo di dispositivi tecnologici (70% e 77%).
Nel ramo auto, invece, piacciono le formule "paghi come guidi" (78% in media, 82% per i millennial), i meccanismi premianti (rispettivamente 77% e 74%), le coperture di tutte le forme di mobilità utilizzate dal cliente (76% contro 83%) e quelle personalizzabili in base all’effettivo utilizzo dell'automobile (73% contro 77%).
Condivisione dei dati. Il prezzo è ancora importante nella scelta degli italiani. Più della metà accetterebbe di condividere i dati (56%, contro il 34% dei tedeschi), in cambio di sconti, o anche servizi. Tra le informazioni che i consumatori sono disposti a comunicare sono storia assicurativa (82%), utilizzo dell’auto (77%), stile di guida (66%), consumi energetici a casa (59%) e dati provenienti da dispositivi smart home (44%).