25/06/2020 GENERALI PRIMO AZIONISTA DI CATTOLICA. CHE DIVENTERÀ SPA
Generali diventerà primo azionista di Cattolica con il 24,4%. Ma a condizione che la compagnia veronese si trasformi in spa. Lo hanno deciso i due consigli di amministrazione, che hanno avviato una partnership strategica fra le due compagnie.
Tre i punti della collaborazione. Il primo (irrinunciabile per avviare la partnership) riguarda accordi industriali e commerciali su quattro segmenti: risparmio gestito (che vedrà Generali Asset Management occuparsi del portafoglio investimenti di Cattolica), internet delle cose (il Leone offrirà ai clienti di Cattolica la piattaforma Jeniot per sviluppare il business telematico auto, casa, animali domestici e aziende), salute (con l'offerta, agli assicurati della compagnia veronese, dei servizi di Welion, a cui sarà anche esternalizzata una parte dei servizi di liquidazione e assistenza) e riassicurazione (accordo fra le due compagnie, con Generali partner principale per una quota dei rischi da riassicurare).
Il secondo punto della collaborazione fra Trieste e Verona è l'aumento di capitale, a cui Generali si impegna (con esclusione del diritto d’opzione) per l'importo di 300 milioni di euro e la facoltà di sottoscriverne uno nuovo, per un controvalore massimo di 200 milioni.
Ma, come detto, solo se Cattolica si trasformerà da cooperativa in spa. Che è poi il terzo punto dell'accordo: il Leone avrà il diritto di sospendere tutto se la compagnia veronese non dovesse abbandonare la forma di coop entro il 1 aprile 2021; la decisione dovrà essere presa in anticipo, con "efficacia differita" alla data stabilita e con "modifiche statutarie a tutela dell’investimento", che saranno in vigore fino a quando Cattolica darà l'addio alla storica forma cooperativa e diventerà una società per azioni.
Previste anche la concessione del diritto di veto al gruppo triestino nell'assemblea dei soci e nel cda della compagnia scaligera, limitata però ad alcuni ambiti "a tutela degli interessi finanziari di Generali come investitore e socio di Cattolica", nonchè la nomina di tre membri del consiglio di amministrazione, "il tutto come meglio specificato nelle comunicazioni che saranno effettuate ai sensi della normativa, anche regolamentare, applicabile".
L'aumento di capitale avverrà – ça va sans dire – se saranno ottenuti tutti i consensi e le autorizzazioni dalle autorità competenti.
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