16/07/2018 GENERALI ITALIA LANCIA FIANCOAFIANCO
Generali Italia lancia FiancoAFianco, gamma di soluzioni di assistenza dedicata alle vittime degli incidenti stradali. Il protocollo intende aggiungere al tradizionale risarcimento anche una serie di servizi ai danneggiati: da un lato, la soluzione prevede il sostegno di un consulente dedicato; dall'altro, attiva un network per assistere le vittime dei sinistri e le loro famiglie su tre ambiti: supporto psicologico; percorso di cura e riabilitazione; assistenza e abbattimento barriere architettoniche.
Come funziona il servizio? Lo spiega Massimo Monacelli, chief property & casualty and claims officer di Generali Italia "Per attivare il protocollo", spiega, "il consulente FiancoAFianco contatta la vittima del grave incidiente stradale o la sua famiglia per individuare insieme le principali necessità. Viene proposto un piano riabilitativo personalizzato di soluzioni concrete per far fronte alle esigenze riscontrate ed è attivato il network FiancoAFianco per realizzare gli interventi condivisi. Si procede poi a monitorare l’andamento del processo in ogni fase e la compagnia si fa carico direttamente di tutti i costi. Al termine del percorso, si procede con la perizia medico-legale e il risarcimento del danno".
La rete di partner include strutture per la medicina fisica e riabilitativa, cooperative di assistenza domiciliare e di trasporti, imprese edili per l’abbattimento di barriere architettoniche e officine specializzate nell’adattamento di auto con comandi speciali.
A questo proposito, Generali Italia ha stretto una partnership con la Fondazione Don Carlo Gnocchi, per offrire alle vittime percorsi di cura e riabilitazione. Secondo i termini della collaborazione, le strutture intitolate al Santo degli alpini effettueranno una valutazione clinica multidimensionale specialistica, ambulatoriale o domiciliare; dopo aver esaminato i risultati, il Don Gnocchi definirà il progetto riabilitativo individuale personalizzato. Nel caso in cui l'incidente porti il danneggiato a una condizione di disabilità, il percorso di cura proposto prevede anche un aiuto psicologico, sia al paziente, sia alla sua famiglia, per maturare consapevolezza e favorire la fase di “adattamento” alla nuova condizione.
Alberto Mazza