22/02/2017 CONSUMATORI FIDUCIOSI SULLA CYBERSECURITY DI COMPAGNIE E BANCHE
La cybersecurity dei sistemi di banche e assicurazioni gode di un maggior livello di fiducia da parte dei consumatori (83%) rispetto a quella di qualsiasi altro settore: le aziende di e-commerce sono al 28%, mentre quelle di telecomunicazioni e di vendita al dettaglio non vanno oltre il 13%. Tuttavia, il comparto dei servizi finanziari non condivide il medesimo ottimismo: solo un executive bancario su cinque (21%) è fortemente fiducioso nella propria capacità di rilevare violazioni, per non parlare della loro neutralizzazione. Sono questi i risultati del report pubblicato dal Digital Transformation Institute di Capgemini.
“I consumatori affidano il proprio denaro e i propri dati alle banche con una fiducia basata sull'errata convinzione che gli istituti siano sicuri al 100%”, dichiara Andrea Nulli, Cybersecurity leader di Capgemini Italia, “sebbene le banche si stiano evolvendo per contrastare le sofisticate minacce lanciate dai cybercriminali, la consapevolezza delle minacce e della complessità delle sfide da parte del pubblico rimane limitata”.
Lo studio, condotto su 7.600 consumatori e oltre 180 professionisti senior specializzati in sicurezza e privacy dei dati appartenenti a società bancarie e assicurative di otto paesi (Francia, Germania, India, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svezia e Stati Uniti) sottolinea il divario esistente tra il livello di fiducia che il pubblico riconosce alle banche e la realtà effettiva.
Il regolamento europeo General data protection regulation (Gdp), che entrerà in vigore nel maggio 2018, costringerà le aziende a rivelare i casi di violazione dei dati entro 72 ore dalla scoperta per non incorrere in forti sanzioni. Pur trattandosi di una normativa europea, questo regolamento si applicherà a qualsiasi azienda (con sede nell'Unione Europea o meno) che tratti dati personali di cittadini europei, e come tale si prevede che riguarderà banche e assicurazioni di Stati Uniti, Regno Unito e Asia. Anche se la conformità alla normativa sarà essenziale e la sua entrata in vigore sarà tra poco più di un anno, solo un terzo (32%) degli executive intervistati afferma che la propria organizzazione ha già compiuto importanti passi avanti nell'implementazione delle linee guida iniziali.
“Quando il Gdpr entrerà in vigore e tutte le violazioni verranno probabilmente rese pubbliche poco dopo essere avvenute, saranno in molti a sorprendersi”, commenta Massimo Ippoliti, Data & Cloud Practice Leader di Capgemini Italia. “l’introduzione del regolamento Gdpr, prevista per l'anno prossimo, rappresenta un'eccezionale opportunità per banche e assicurazioni di trasformazione del business per diventare quelle fortezze digitali che i consumatori già credono che siano”. Una copia del report può essere scaricata a questo indirizzo.