24/07/2013 BAROMETRO SETTORIALE COFACE, L'EUROPA PERDE TERRENO
Aumenta il divario tra l'indice di rischio di credito dei settori europei e quello delle più dinamiche economie americana e asiatica. E' quanto emerge dall'ultimo Panorama settoriale elaborato da Coface. La valutazione si basa su dati finanziari pubblicati da oltre 6mila imprese quotate, riunite in tre grandi aree geografiche: Europa (a 15), Asia emergente e Nord America. L'indice di rischio di credito della maggior parte dei settori economici dell'Europa mostra una situazione sempre più difficile: tessile-abbigliamento, farmacia, agroalimentare, servizi, distribuzione, chimica, trasporti, energia e meccanica sono nella categoria 'rischio medio'. Per auto, costruzioni, elettronica It e carta-legno il rischio è 'elevato', mentre è 'molto elevato' per il comparto metallurgia. Nessuno dei 14 settori nel Vecchio continente si trova nel gradino più alto (rischio moderato). Secondo i dati elaborati da Coface (presente in Italia sotto la guida del country manager Ernesto De Martinis), al contrario in Nord America sono stati riscontrati alcuni miglioramenti, soprattutto nei comparti che beneficiano della ripresa del consumo da parte delle famiglie, come quello delle costruzioni e dell'auto (rischio medio). Il settore energia si trova nel livello più alto, grazie anche alla rivoluzione del shale gas che negli Usa contribuisce a fornire energia a basso costo alle industrie. In Nord America solo il settore metallurgia ha un indice di rischio di credito valutato come 'elevato', a causa delle difficoltà dei principali acquirenti (costruzioni e auto) e dell'aumento del prezzo del ferro. La metallurgia è a 'rischio elevato' anche nell'Asia emergente; la siderurgia cinese consolida il primato a livello mondiale nel 2012, con una quota di mercato del 46,3%, ma il settore risente di una produttività superiore al fabbisogno e le imprese registrano un calo dei propri profitti. L'area dell'Asia emergente, tuttavia, può contare sul maggior numero di settori con il più basso indice di rischio di credito: farmacia, carta-legno, distribuzione e auto. La Cina è diventata il primo mercato mondiale per il settore auto, davanti a Usa e Unione Europea; nel comparto farmacia, il paese del Drago e l'India sono protagoniste nella produzione di principi attivi destinati all'industria farmaceutica mondiale; mentre in Cina la produzione nel comparto carta-legno è legata allo sviluppo del settore immobiliare. Coface, inoltre, ha realizzato dettagliato studio del rischio di credito per paese, contenuto nel Country risk book 2013, presentato a fine maggio a Milano nel corso della XII edizione della Conferenza rischio paese, organizzata dalla compagnia francese in collaborazione con Il Sole 24 ore. Nel Rapporto - che evidenzia il rischio paese relativo a 158 nazioni del mondo - la valutazione dell'Italia scende a B, da A4 di un anno fa. Coface, leader mondiale nell'assicurazione dei crediti, propone alle imprese di tutto il mondo soluzioni per proteggersi dal rischio d'insolvenza dei propri clienti. I 4.400 dipendenti offrono un servizio locale in 66 paesi.
di Antonio Barbangelo
Per maggiori informazioni visita il sito: www.coface.it